La successione ereditaria è uno dei tre elementi chiave del passaggio generazionale del patrimonio.
Ogni qualvolta una persona decede lascia alle sue spalle, come abbiamo visto nel primo articolo della rubrica, il suo patrimonio formato da una serie di beni chiamati asse.
La successione però non è sempre uguale, cerchiamo di capire come funziona e come accettare o rinunciare l’eredità.
Indice dei contenuti
Che cos’è la successione ereditaria?
La successione a causa di morte o mortis causa secondo il codice civile è:
“il fenomeno giuridico che determina il subentrare di un soggetto vivente nella titolarità del complesso dei rapporti giuridici attivi e passivi di cui era titolare il defunto (successione a titolo universale) o di specifici rapporti (successione a titolo particolare) che non si siano estinti con la morte di quest’ultimo”.
La successione ereditaria è quindi un automatismo di legge che si apre con la morte di una persona.
Un fenomeno giuridico legato ad una causa naturale che deve essere certificato a livello medico scientifico tramite la verifica della cessazione irreversibile dell’attività dell’encefalo.
Gli articoli più importanti del codice civile che ci permettono di comprendere al meglio la successione ereditaria sono:
- art. 456 cc: “la successione si apre al momento della morte, nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto”;
- art 457 cc: “l’eredità si devolve per legge o per testamento”, “non si fa luogo alla successione legittima se non quando manca, in tutto o in parte, quella testamentaria”, “le disposizioni testamentarie non possono pregiudicare i diritti che la legge riserva ai legittimari”.
Con solo due articoli abbiamo fatto conoscenza di alcuni termini fondamentali quando si parla di successioni:
- eredità, insieme dei diritti e degli obblighi, quindi rapporti attivi e passivi, di cui era titolare la persona defunta, fatta eccezione di quelli personali che si estinguono ipso iure con la morte;
- testamento, atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o parte di esse;
- successione legittima, tutti quei casi in cui si viene chiamati ad un’eredità pianificata per legge che funzionerà in base ai rapporti di parentela fino al sesto grado;
- eredi legittimari, sono una categoria di eredi che per legge devono prendere una quota legittima anche contro volontà testamentarie diverse;
- eredi legittimi, sono tutti gli eredi che per legge in assenza di testamento prenderanno l’eredità mortis causa.
Con l’art. 457 del codice civile però abbiamo capito però che non esiste un solo tipo di successione.
Quanti tipi di successione esistono?
Vi sono 3 tipi di successione ereditaria:
- successione legittima
- successione testamentaria
- successione necessaria
La successione di legittima si verifica quando la persona defunta non ha lasciato nessun testamento o un testamento dichiarato invalido.
La successione testamentaria si verifica quando la persona ha disposto con un testamento valido a chi devono essere dati i suoi beni dopo la morte.
Secondo l’art. 457 del codice civile però “le disposizioni testamentarie non possono pregiudicare i diritti che la legge riserva ai legittimari”.
Per esempio se ho un coniuge senza figli ma con dei genitori in vita non posso scrivere in testamento che voglio che mia moglie sia erede universale, cioè posso farlo ma in ogni caso il 25% del mio patrimonio spetterà ai miei genitori (verrà spiegato bene nel prossimo articolo dover parleremo di eredi).
La successione necessaria si verifica quando ho dei parenti con un grado di parentela tale che per legge sono obbligato a lasciargli qualcosa cioè gli eredi legittimari (coniuge, figli e genitori).
La parte che gli spetta viene anche chiamata quota indisponibile, in quanto quella parte di patrimonio che quando cesso di vivere non posso scegliere a chi lasciarla perché è imposto per legge.
La legge però stabilisce anche quando si può essere esclusi dalla successione, mi riferisco all’indegnità a succedere.
Per indegnità, secondo la legge del 8 luglio 2005 n.137, una persona viene esclusa dalla successione in quanto ai sensi dell’articolo 463 del cc, ha compiuto atti di estrema gravità o contro il defunto o contro la sua libertà testamentaria.
L’indegnità potrebbe succedere in caso di omicidio, tentato omicidio, calunnia in stampo penalistico oppure in caso di falsificazione del documento in stampo civilistico.
Infine sempre grazie all’art. 457 del codice civile abbiamo capito che la successione prevede il trasferimento dell’eredità che può essere accettato o rinunziato.
Come accettare o rinunciare all’eredità?
La chiamata all’eredità è prevista dalla legge e definisce la possibilità di accettare o non accettare l’eredità.
L’eredità si acquisisce sempre e solo con l’accettazione, a volte infatti potrebbe non essere conveniente accettarla in quanto sono presenti più debiti che crediti oppure risulta moralmente discutibile.
La legge prevede 4 modi per accettare o rinunciare l’eredità:
- accettazione espressa (art.475 cc.), dichiarazione scritta dalla quale risulti l’intenzione di accettare l’eredità, può essere fatta in presenza di un notaio o anche con una semplice scrittura privata firmata e datata dall’accettante;
- accettazione tacita (art.476 cc.), il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede per esempio il possesso dei beni del defunto per un periodo di 3 mesi, la voltura dell’immobile o la liquidazione dei conti correnti;
- beneficio di inventario (art.484 cc.), dichiarazione ricevuta dal notaio o dal cancelliere del tribunale competente. L’inventario, cioè la separazione dei beni del testatore con quelli dell’erede, deve essere fatto entro 3 mesi dalla morte del tastatore e la dichiarazione dell’erede/i deve avvenire entro i 40 giorni successivi. Il beneficio di inventario è obbligatorio per i minori;
- rinuncia (art.519 cc.), deve essere fatta espressamente immediatamente oppure al termine della procedura prevista per l’accettazione con beneficio di inventario (90 giorni + 40 giorni).
Esiste però anche la prescrizione, ossia un termine entro il quale si perde il diritto ad accettare l’eredità:
L’art. 480 del cc. stabilisce che:
“il diritto di accettare l’eredità si prescrive in 10 anni. Il termine decorre dal giorno dell’apertura della successione”.
Abbiamo terminato la spiegazione sulla successione ereditaria, prima di passare però agli altri due elementi chiave del passaggio generazionale, il testamento e la donazione, dobbiamo andare a definire gli eredi legittimi e legittimari.
Infatti il concetto di famiglia è cambiato e lo stesso vale per il coniuge.
Sei sicuro che il tuo compagno o compagna riceverà la tua eredità se dovessi mancare?
Athena SCF offre un servizio altamente personalizzato per aiutarti a pianificare la trasmissione del tuo patrimonio in modo efficiente e sereno.
Richiedi una consulenza gratuita sulla pianificazione successoria.