Il 2023 sta portando in auge il mercato obbligazionario e con esso le obbligazioni nei portafogli degli investitori.
L’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali e l’aumento dell’inflazione hanno fatto alzare i rendimenti cedolari delle obbligazioni e con essi l’interesse verso questa asset class che si sta riprendendo il suo spazio in favore delle azioni.
In questo articolo ti spiegherò come investire in obbligazioni.
In questo contesto economico è meglio:
- comprare obbligazioni a breve o a lunga scadenza?
- acquistare obbligazioni singole o ETF obbligazionari?
- come scegliere l’emittente?
Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande e di dare infine una linea guida generale su come approcciare le obbligazioni nel 2023.
Indice dei contenuti
Come scegliere la durata?
Per scegliere la durata è necessario valutare la curva dei rendimenti.
La curva dei rendimenti collega tra loro il valore dei rendimenti delle obbligazioni di uno stesso emittente su differenti scadenze temporali.
Esprime quindi l’andamento del rendimento delle obbligazioni di un determinato emittente in rapporto alla scadenza.
La curva dei rendimenti non è statica ma si muove nel tempo in base alle nuove emissioni dei bond sul mercato di un determinato emittente.
La forma della curva può essere:
- inclinata positivamente, maggiore è la durata maggiore è il rendimento, scadenze più vicine avranno un rischio più basso e un rendimento più basso mentre scadenze più lontane avranno un rischio più alto e un rendimento più alto;
- piatta, delinea una situazione di incertezza economica e di possibili rallentamenti, le scadenze di breve termine offrono rendimenti simili a quelle di scadenze di lungo termine, in questo caso è conveniente preferire bond con scadenze più ravvicinate perchè presentano un rischio minore;
- inclinata negativamente, presume difficoltà economiche e rischi di recessione o default dell’emittente.
In questo attuale contesto economico la curva dei rendimenti degli Stati Uniti d’America, il mercato più rappresentativo a livello mondiale, è piatta:
Anche in Italia la curva dei rendimenti è piatta:
Visti i dati ad oggi è preferibile optare ancora per obbligazioni a breve scadenza per due motivi:
- la curva dei rendimenti è piatta, quindi è conveniente a parità di rendimento comprare obbligazioni con duration inferiori;
- la FED probabilmente aumenterà ancora i tassi di interesse nei prossimi mesi e una volta raggiunto l’apice non li abbasserà fino al prossimo anno.
Quali tipologie di obbligazioni comprare?
Un aspetto cruciale per capire come investire in obbligazioni è scegliere lo strumento finanziario più adatto.
Escludiamo a priori i fondi comuni di investimento obbligazionari per 3 motivi molto semplici:
- inefficienza, hanno costi di gestioni elevati
- gestione attiva, non ha molto senso cercare di battere il mercato quando si parla di obbligazioni che sono regolate puramente da meccanismi matematici
- sono facilmente rimpiazzabili dagli strumenti finanziari che spiegherò in seguito
Focalizziamoci quindi sugli ETF obbligazionari e sulle obbligazioni singole.
Pro e contro degli ETF obbligazionari
- costi di gestione bassi
- possibilità di ridurre drasticamente il rischio emittente grazie ad una diversificazione automatica comprando un singolo strumento (se per esempio scelgo l’area Euro mi espongo con un singolo acquisto in titoli di stato italiani, francesi, tedeschi,..)
- nessun rimborso del capitale a scadenza quindi il rischio prezzo è sempre presente
- minore difficoltà di gestione (pochi strumenti efficienti)
- rischio liquidità riducibile controllando volumi e spread su Borsa Italiana
- nessun vantaggio fiscale, gli ETF non sono strumenti finanziari fiscalmente efficienti
- possono essere ad accumulazione, quindi le cedole distribuite possono essere reinvestite all’interno del fondo stesso dando origine all’effetto dell’interesse composto
L’ETF obbligazionario per mantenere la duration di portafoglio prefissata continuerà a rinnovare i titoli in portafoglio non portandoli a scadenza ma comprandone altri dalla stessa durata.
Se l’ETF ha una duration tra 5-7 anni vorrà dire che il suo portafoglio sarà formato da titoli di stato con scadenze a breve medio termine.
Per capire meglio devi conoscere l’altalena obbligazionaria:
- all’aumentare dei tassi di interesse il prezzo delle obbligazioni tende a diminuire
- alla diminuzione dei tassi di interesse il prezzo delle obbligazioni tende ad aumentare
In caso di rialzo dei tassi di interesse l’emittente venderà obbligazioni che si saranno deprezzate di valore per comprare obbligazioni di nuova emissione con durata simile il cui rendimento cedolare sarà più alto dei precedenti.
In caso di ribasso dei tassi di interesse l’emittente venderà obbligazioni che si saranno apprezzate di valore per comprare obbligazioni di nuova emissione con durata simile il cui rendimento cedolare sarà più basso dei precedenti.
Funziona quindi come una vera e propria altalena che influisce negativamente sugli investimenti di breve periodo in quanto potrebbero sorgere delle incongruenze tra il rendimento ottenuto dal differenziale sul prezzo e il rendimento cedolare.
Questo problema però tende a scomparire nel medio termine in entrambi gli scenari economici di rialzo o ribasso dei tassi visti in precedenza.
N.B. Non comprare fondi misti formati sia da obbligazioni che da azioni, meglio optare per più strumenti finanziari che investono in un asset class e in un indice di mercato bene preciso.
Salvo solamente gli ETF multistrategy come i Vanguard LifeStrategy se utilizzati come unico strumento o quasi in portafoglio (ad esclusione di acquisti di altre asset class come materie prime e criptovalute), in questo singolo caso possono essere utili se:
- sono fondi a gestione passiva con bassi costi di gestione
- permettono a chi ha basse competenze in materia di investimenti o bassi capitali di investire sia tramite PIC che PAC.
Se ho 10.000€ a disposizione per gli investimenti ed un profilo di rischio medio è possibile optare per un singolo ETF multistrategy per esempio un Vanguard LifeStrategy 60-40 o 40-60.
Pro e contro delle obbligazioni singole
- nessun costo di gestione, si paga solamente le commissioni di acquisto ed eventualmente di vendita se non si portano a scadenza e lo spread nel caso si comprano dopo l’emissione
- rischio emittente, rischio default di chi ha emesso l’obbligazione. Possibilità di ridurre il rischio emittente grazie ad una diversificazione manuale comprando una pluralità di titoli (serve un capitale modesto)
- rimborso del capitale a scadenza che permette di eliminare il rischio prezzo
- maggiore difficoltà di gestione (maggiori costi e maggiori ribilanciamenti)
- rischio liquidità eliminabile portando il titolo a scadenza
- prevedono vantaggi a livello fiscale per quanto riguarda il differenziale positivo tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita o di rimborso infatti le plusvalenze sono considerate reddito diverso che può essere utilizzato per compensare le minusvalenze
- strumenti utilizzabili solo a distribuzione, le cedole vengono erogate periodicamente
Come scegliere l’emittente?
Ci sono 3 parametri da valutare quando si deve scegliere un emittente:
- rating
- outlook
- credit default swap (CDS)
Il rating è un giudizio emesso nei confronti dell’emittente e del suo grado di solvibilità, quindi della sua capacità a rimborsare il debito a scadenza e di pagare gli interessi nel corso del tempo.
Le agenzie di rating più famose sono Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch.
In rating viene diviso in due categorie:
- investment grade da AAA a BB-
- speculative grade da BB+ a DD
Per farti capire solitamente le obbligazioni high yield, quelle con un rendimento più elevato fanno parte delle speculative grade.
Maggiore è il rating minore sarà il rischio e il rendimento, minore è il rating maggiore sarà il rischio e il rendimento.
Il rating è emesso da società private a scopo di lucro quindi bisogna valutare con attenzione con il loro operato, per esempio nel 2008 Lehman Brothers quando era fallita aveva rating AA.
L’outlook invece sintetizza le prospettive di sostenibilità del debito e può essere:
- stabile
- positivo
- negativo
Il rating misura la situazione attuale dell’emittente mentre l’outlook ha lo scopo di evidenziare il trend positivo, negativo o neutro del prossimo futuro.
I credit default swap (CDS) sono un’assicurazione, solitamente di durata 5 anni, contro il rischio default dell’emittente.
Maggiore è il valore del CDS maggiore è il rischio default dell’emittente.
Il valore del rendimento può essere utile per farsi un’idea del rapporto rischio-rendimento offerto dall’obbligazione.
Esempio se un CDS ha un rischio pari a 300bp (3%) il rendimento obbligazionario dovrà essere superiore al 3% altrimenti si andrebbe a comprare un’obbligazione con rendimento pari o inferiore al costo dell’assicurazione.
In conclusione è importante ricordare questi due aspetti:
- valutare attentamente il rating, l’outlook e il CDS relativo ad un emittente specifico per capire se il rischio-rendimento è valido a tal punto da sopportare un eventuale fallimento
- diversificare per emittente così da abbassare il rischio di portafoglio, sarebbe meglio avere un massimo del 10% esposto ad un singolo emittente.
Come investire in obbligazioni?
Siamo giunti alla domanda tanto attesa: come investire in obbligazioni?
Per farlo in maniera ottimale dobbiamo valutare tutto ciò che ho scritto nei paragrafi precedenti e aggiungerti ovviamente la diversificazione.
Una corretta diversificazione obbligazionaria deve essere applicata per:
- emittente, controllare il rating, l’outlook e i CDS
- area geografica, per i Titoli di Stato corrisponde all’emittente
- settore economico, per i corporate bond
- scadenza temporale
- valuta
- struttura cedolare, tasso fisso, tasso variabile, indicizzate all’inflazione, zero coupon, in questo articolo non abbiamo avuto tempo di approfondire questa voce che dovrebbe essere discussa in un momento a sé stante
N.B. valuta attentamente i costi della diversificazione e le difficoltà nella gestione di una pluralità di obbligazioni, per questo motivo esistono gli ETF obbligazionari.
N.B. non riempire il tuo portafoglio di Titoli di Stato Italiani, specie in soli BTP, non cadere nell’home bias.
L’home bias è la tendenza per gli investitori di investire in una grande quantità di titoli (azioni o obbligazioni) domestici, nonostante i benefici della diversificazione solo perché si crede di conoscere meglio gli investimenti del paese in cui si abita.
Vediamo per esempio gli omonimi dei BTP emessi in Italia, quindi dei Titoli di Stato a tasso fisso con scadenza medio-lunga (da 3 a 50 anni) che rimborsano il capitale a scadenza e che hanno un’aliquota fiscale del 12,50%:
- OAT, titoli di stato francesi con scadenza dai 7 ai 50 anni;
- BUND, titoli di stato tedeschi con scadenza dai 10 ai 30 anni;
- T-Note, titoli di stato statunitensi con scadenza da 1 a 10 anni;
- T-Bond, titoli di stato statunitensi con scadenza superiore ai 10 anni.
Tutti questi titoli di stato possono essere comprati con un singolo strumento tramite un ETF obbligazionario per esempio l’Ishares Global Government Bond (IE00B3F81K65) che replica l’indice FTSE G7 Government Bond.
Le obbligazioni al suo interno hanno una duration media effettiva di 7,52 e un rating investment grade.
L’ETF è esposto infatti per:
- 52,06% negli Stati Uniti
- 17,06% in Giappone
- 8,78% in Francia
- 7,89% in Italia
- 6,75% in Germania
- …
Esistono quindi più modalità su come investire in obbligazioni ma indipendentemente dalla scelta di obbligazioni singole piuttosto che di ETF obbligazionari è importante seguire questi punti:
- scegliere emittenti di qualità, principalmente investment grade
- diversifica per emittente, evita la concentrazioni in pochi stati nazionali per i titoli di stato e in poche società per le obbligazioni societarie (stai attento anche a non sovraesporti allo stesso settore)
- diversifica per valuta, non esporti solamente ad euro o dollari ma
- prediligere obbligazioni con duration medio-bassa visto che la curva dei rendimenti è piatta e che il rialzo dei tassi di interesse aumenterà ancora e non scenderà probabilmente fino al prossimo anno
- avere tipologie di flussi cedolari diversi