Prezzo di un’azione: le 3 determinanti!

Cosa guida il prezzo di un'azione? in questo articolo scoprirai le determinanti che guidano il prezzo delle azioni per investire come un professionista!

In chiave di asset allocation aver bene in mente quali sono i driver principali del prezzo di un’azione è fondamentale.

Ad esempio, sappiamo bene come i tassi d’interesse influenzino il prezzo delle obbligazioni o come una cedola elevata possa ridurre la duration del titolo (vedi qui l’approfondimento relativo alla duration).

Ma cosa impatta sul prezzo, o meglio, sul rendimento di un’azione? Quali sono le determinanti che possono influenzare le aspettative degli investitori? E come si possono calcolare?

Attraverso questo articolo, ti propongo una piccola overview su tutti quei fattori che influenzano il rendimento di un’azione, sia in maniera positiva che in maniera negativa.

Cosa influenza il rendimento di un’azione?

Nelle settimane passate, mi sono soffermato molto nel trattare le obbligazioni e sull’importanza di averle in portafoglio (qui trovi un approfondimento).

Allo stesso modo ti ho proposto diverse analisi di azioni, come Eni, Twitter e Netflix.

Ciò che però non ho trattato è cosa davvero influenza il prezzo di un’azione ed a sua volta quindi il proprio rendimento.

Le azioni sono molto diverse dalle obbligazioni.

Nel breve termine esse hanno una volatilità molto elevata, mentre nel lungo termine la volatilità tende a convergere verso un valore medio.

Inoltre, al contrario delle obbligazioni, non offrono un rendimento fisso (come ad esempio una cedola), quindi calcolare il rendimento atteso può essere alquanto complesso.

Quindi, cosa influenza il rendimento di un’azione?

Le 3 determinanti principali che influiscono sul rendimento di un’azione sono:

  • le entrate che la stessa può generare;
  • la crescita degli utili;
  • il repricing cui è soggetta.

Income: dividendi e buy-back

I dividendi e i buy-back sono i due fattori che influenzano le entrate che il possessore di un’azione può vedersi corrisposti.

I dividendi sono quella parte di utile che l’azienda decide di distribuire tra i suoi azionisti e di conseguenza sono uno dei fattori che influisci un investitore ad acquistare azioni di un’azione piuttosto che un’altra.

Un altro fattore molto importante che influenza il rendimento di un’azione sono i buy-back.

Il buy-back è definito come l’operazione di riacquisto di azioni proprie precedentemente collocate sul mercato.

Tale operazione riduce il numero di azioni in circolazione e provoca un aumento del prezzo per azioni e dell’utile per azione EPS.

In generale per prevedere quanti possono essere i guadagni da queste due tipologie di operazioni da parte della società, possiamo utilizzare la seguente formula:

prezzo di un'azione

Dove, l’Earnings Yield (E/P) è l’inverso del Price Earnings.

Il risultato Income, rappresenta quanto possiamo aspettarci che possa essere pagato dalla società nei prossimi anni.

Ad esempio, con un E/P pari al 5%, possiamo aspettarci che la società possa pagarci un 2,5% annuo.

Crescita degli utili

La crescita degli utili è la parte principale nel lungo termine.

Essa è calcolata come:

prezzo di un'azione

In media gli utili delle imprese crescono assieme l’inflazione poiché esse aggiustano i prezzi dei propri prodotti in base all’inflazione.

Per stimare l’inflazione puoi avere due vie:

  • informazioni riguardo target della Banca Centrale;
  • osservare gli Inflation Linked Bonds (qui trovi un approfondimento).

Il secondo elemento, il Real Trend Growth è collegato nel lungo termine alla crescita del Prodotto Interno Lordo.

Questo perché, sempre nel lungo termine, le imprese crescono in media al ritmo di crescita dell’intera economia.

prezzo di un'azione
Prezzo di un’azione: tassi di crescita medi per periodo storico. Fonte: Morgan Stanley

Ad esempio, nel 1984 la crescita attesa era 3,7%, nel 2014 era del 2,9%.

Repricing

Il Repricing è sostanzialmente il cambiamento di prezzo dell’azione.

Forse ti aspetterai che il maggior rendimento venga proprio da questo, ma in realtà, come ci mostra Morgan Stanley da fonte Bloomberg, non è esattamente così.

prezzo di un'azione
Prezzo di un’azione: impatto delle 3 determinanti. Fonte: Morgan Stanley

Infatti, vi è un contributo marginale al rendimento dell’azione dato dai cambiamenti di valutazione dell’azione stessa.

La parte di Income (dividendi e buyback) pesa per circa il 3,5% mentre la parte relativa al Repricing impatta sul rendimento per circa lo 0,8%.

A farla da padrone sono gli aspetti macroeconomici relativi alla crescita degli utili, per circa il 5,8%.

Ci sono però impatti differenti a seconda dell’orizzonte temporale.

prezzo di un'azione
Prezzo di un’azione: impatto delle 3 determinanti per orizzonte temporale. Fonte: Bloomberg

Infatti nel primo anno la parte relativa agli Earning Growth e al Repricing sono quelle più importanti, mentre quella relativa ai dividendi è quasi completamente assente.

prezzo di un'azione
Prezzo di un’azione: impatto delle 3 determinanti per orizzonte temporale. Fonte: Bloomberg
Prezzo di un’azione: impatto delle 3 determinanti per orizzonte temporale. Fonte: Bloomberg

Con il passare degli anni, dai 3 ai 5 anni fino ai 10 anni la parte dei dividendi crescente sensibilmente mentre la parte relativa al Repricing diminuisce in maniera importante.

Come precedentemente mostrato, nel lungo termine a farla da padrone è la determinante Earnings Growth.

prezzo di un'azione
Prezzo di un’azione: impatto delle 3 determinanti per orizzonte temporale. Fonte: Bloomberg

Prezzo di un’azione: analisi finale

Ora, ti propongo un’analisi molto interessate precedente al Covid-19.

prezzo di un'azione
Prezzo di un’azione: rendimenti attesi e storici su 10 anni. Fonte: Morgan Stanley

Nella parte superiore puoi apprezzare le previsioni del modello in base agli Income, al Repricing e alle componenti di crescita degli utili (inflazione, trend di crescita reale e l’EPS trend reversion) per 4 mercati azionari:

  • S&P 500;
  • MSCI Europe;
  • MSCI Japan;
  • MSCI Emerging Markets.

Al dì sotto di esso ci sono invece i dati storici effettivamente realizzati.

Ad esempio se osservi i dati relativi all’S&P 500, l’inflazione attesa nel periodo considerato è stata dell’1,6% mentre quella verificata è stata del 3,5%.

Ciò significa che il 2,1% del rendimento storico maggiore di quello atteso è spiegato dalla componente inflattiva, 2,1% volte maggiore di quella attesa.

Anche gli Income sono stati maggiori, quelli storici si attestano al 3,5%, mentre quelli attesi al 2,7%.

Perciò, osservando tutte queste componenti puoi avere un’idea da cosa sia dettato il rendimento e di conseguenza il prezzo di un’azione.

Cosa ci aspetta il futuro?

Bè, nel breve periodo a farla da padrone sarà sicuramente ancora una volta l’Earnings Growth, con un’inflazione molto elevata ma con la parte relativa agli Income e al Repricing che potrebbero ribilanciare il tutto.

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