Divisione ereditaria: come dividere il patrimonio tra eredi

La divisione ereditaria è il diritto di ogni coerede a ricevere la sua parte qualitativamente omogenea di beni in natura

La divisione ereditaria è un particolare procedimento che consente di dividere anticipatamente il patrimonio tra gli eredi ponendo fine alla comunione ereditaria.

Prima di entrare nel dettaglio e di vedere le tre tipologie di divisione ereditaria dobbiamo fare un passo indietro per capire chi è veramente l’erede, la differenza con il legato e la nullità dei patti successori.

Differenza tra erede e legato

divisione ereditaria

L’erede/i sono colui/coloro che ricevono tutto o una frazione matematica indefinita del tutto.

Gli eredi conoscono solamente la percentuale di eredità spettante ma non la sua quantificazione in denaro o beni fino a che non vanno davanti al notaio.

Un erede viene definito universale quando tale soggetto acquisisce la totalità dell’asse ereditario del defunto.

Da non dimenticare che l’eredità oltre che attiva può essere anche passiva, in entrambi i casi può essere accettata o rifiutata.

Durante il passaggio generazionale possono entrare in gioco però altri soggetti.

Il legato o legatario è quella persona che riceve subito una o più cose ben definite e non deve aspettare per conoscere cosa riceve, per esempio se il de cuius lascia un’auto ben identificata con targa oppure altri beni descritti in dettaglio così da non poter essere mal interpretati.

Se il legatario riceve solo un bene preciso non rientra nell’eredità passiva del defunto.

La successione del legato viene definita particolare.

La nullità dei patti successori

La definizione di patti successori serve a spiegare l’importanza della divisione ereditaria come capirai in seguito.

I patti successori sono delle convenzioni stipulate tra due o più soggetti con cui si di dispone della propria successione, o i patti con cui un futuro erede o legatario dispone dei diritti che gli possono spettare su una successione non ancora aperta, o rinunzia ai medesimi.

I patti successori possono essere:

  • patti istitutivi, un soggetto dispone dei diritti rientranti nella propria successione concludendo con il futuro erede o legatario un vero e proprio contratto (tizio si mette d’accordo con caio per lasciargli la sua eredità;
  • patti dispositivi, un soggetto dispone dei diritti di un altro soggetto prevedendo di acquistarli per successione (tizio vende a sempronio dei beni che gli dovrebbero pervenire dall’eredità di caio non ancora morto);
  • patti rinunziativi, un soggetto rinunzia ai diritti che prevede gli saranno attribuiti dalla successione di persona non ancora morta(tizio rinuncia all’eredità di caio non ancora morto).

L’art. 458 del codice civile però sancisce la nullità dei patti successori e quindi vieta che si possa disporre di un’eredità propria o altrui per convenzione.

Sono privi di efficacia gli accordi medianti i quali un soggetto:

  • dispone della propria successione, patti istitutivi;
  • dispone di un’eredità ancora non aperta, patti dispositivi;
  • rinuncia alla medesima, patti rinunziativi.

Questo rivendica il fatto che la successione ha come fonte solo il testamento e la legge, ed è proprio qui che entra in gioco la funzione della divisione ereditaria.

Che cos’è la divisione ereditaria?

La divisione ereditaria è il diritto di ogni coerede a ricevere la sua parte qualitativamente omogenea di beni in natura.

Grazie alla divisione è possibile porre fine alla comunione ereditaria, ossia quando in presenza di più eredi ciascun coerede diventa contitolare di una quota dei beni e dei rapporti appartenenti al defunto.

Di conseguenza ogni coerede diventa titolare solo dei beni che costituiscono la sua quota e si considera come se non si avesse mai avuto la proprietà degli altri beni ereditari.

La divisione ereditaria può essere di 3 tipi:

  • testamentaria, effettuata direttamente nel testamento del defunto;
  • contrattuale o amichevole, i coeredi raggiungono un accordo sulle modalità della divisione, tale volontà viene messa nero su bianco con un contratto nel quale sono specificate le porzioni di beni che andranno singolarmente a ciascuno di loro in merito all’asse ereditario. Questo tipo di divisione è possibile se stipulato da tutti i coeredi, inoltre se sono presenti ben immobili il contratto deve essere fatto in forma scritta, autenticato dal notaio e trascritto;
  • divisione giudiziale, avviene quando non c’è accordo tra coeredi.

La divisione ereditaria, soprattutto in presenza di molti beni illiquidi e di molteplici coeredi, può risultare vantaggiosa in quanto permette agli eredi di suddividere il patrimonio in modo omogeneo e rendere ogni bene inaccessibile da parte degli altri coeredi.

Nel prossimo articolo andremo a vedere la differenza tra comunione e separazione dei beni.

Continua a leggere.

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