Buffett Indicator al 199%: la bolla è sempre più vicina?

Il Buffett Indicator ci indica che i mercati sono sopravvalutati! ma cosa significa? Scopri in questo articolo cos'è e come si calcola questo indicatore!

Il Buffett Indicator all’8 Aprile del 2022 si attestava al 199%, leggermente più basso rispetto le settimane precedenti ma sempre estremamente elevato.

Cosa indica questo indicatore? È un buon previsore di quello che sta per accadere nei mercati finanziari?

Andiamo a scoprirlo insieme!

In questo articolo ti mostrerò non solo il calcolo e l’utilizzo del Buffett Indicator, ma ti indicherò anche se in passato si è mai presentata una situazione simile.

Infine, ti illustrerò anche i punti deboli di questo indicatore, perché in economia effettuare delle previsioni certe riguardo gli avvenimenti futuri è a dir poco complesso.

Buffett Indicator: cos’è e come si calcola

Il Buffett Indicator è un multiplo di valutazione utilizzato per valutare il costo o l’economicità del mercato azionario aggregato in un determinato momento.

È stato proposto per la prima volta come metrica dall’investitore Warren Buffett (da cui ne prende il nome) nel 2001, che l’ha definita “probabilmente la migliore misura della situazione delle valutazioni in un dato momento”.

L’indice è utilizzato per comprendere se il mercato è sottovalutato o sopravvalutato.

Vale a dire se è conveniente acquistare azioni perché hanno un prezzo basso o non conveniente perché hanno un prezzo medio troppo elevato.

L’indicatore si calcola attraverso una semplice divisione, tra il valore totale di tutte le azioni in circolazioni e il Prodotto Interno Lordo (PIL) di quel dato Paese, evidenziando perciò il rapporto tra la capitalizzazione di mercato ed il PIL, espresso in percentuale sul PIL stesso.

In particolare, esso può essere calcolato per qualsiasi specifico Paese o addirittura in relazione all’economia globale.

In generale, per comprendere se il mercato è sopravvalutato o meno, si utilizza il Wilshire 5000 total market index.

Esso è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato del valore di mercato di tutti i titoli americani negoziati attivamente negli Stati Uniti (all’inizio del 2020 l’indice conteneva 3.473 componenti).

Come suddetto, tale indice va messo in rapporto con il PIL americano.

Il PIL misura il valore aggregato di tutti i beni e i servizi finali prodotti sul territorio di un Paese, in generale con riferimento all’anno solare.

Andamento Wilshire 5000 total market, fonte FRED.com
Andamento PIL americano, fonte FRED.com

I due grafici ti mostrano rispettivamente, l’andamento del Wilshire 5000 e del PIL negli ultimi 50 anni.

La crescita dell’indice Wilshire 5000 è stata molto importante, basti pensare che, in media, esso è cresciuto dal 1986 ad oggi con un ritmo del 10% annuo.

Di contro, il PIL americano, nello stesso periodo di tempo, è cresciuto ad un ritmo del 1,18% su base trimestrale.

Siamo in procinto di una bolla?

I dati di current market valuation all’8 Aprile 2022 riportano un valore di mercato delle azioni pari a 48,1 trilioni di Dollari e il PIL pari a 24,1 trilioni di Dollari, suggerendo un mercato sopravvalutato.

Infatti:

Buffett Indicator

Buffett, nel 2001, aggiunse: “se la relazione percentuale scende al 70% o all’80%, è probabile che l’acquisto di azioni funzioni molto bene per te. Se il rapporto si avvicina al 200%, come nel 1999 e una parte del 2000, si sta giocando con il fuoco”.

A cavallo tra il vecchio ed il nuovo millennio, ricorderai la bolla del dot.com.

Nel 2021, il Buffet Indicator ha superato la soglia del 200% (significando “mercato fortemente sopravvalutato”) e, a distanza di mesi, risulta ancora molto elevato.

Buffett Indicator
Buffet Indicator nel corso del tempo

Il grafico mostra non solo il valore dell’indicatore nel tempo ed il suo trend storico medio ma anche che il valore è superiore a questo trend di ben 53 punti percentuali.

Ciò dimostra, come precedentemente anticipato, la tendenza storica al rialzo secondo cui le aspettative di crescita futura sono aumentate più rapidamente nel tempo rispetto alla produzione economica effettiva (PIL).

Focus di breve periodo

Ti porto ora ad affrontare un focus relativo agli ultimi 30 anni, ridisegnando insieme orizzontalmente la trend line (valore 0%) e risistemiamo i dati come scostamento percentuale sopra o sotto quella linea di tendenza.

Buffett Indicator
Buffet Indicator 1990-2022

In generale il Buffett Indicator dovrebbe essere:

  • 70% del tempo entro +/- 1 deviazione standard dalla media (rispettivamente linea tratteggiata gialla e linea tratteggiata verde chiaro);
  • 98% del tempo dovrebbe essere +/- 2 deviazioni standard dalla media (rispettivamente linea rossa e linea verde scuro).

Al di là della linea gialla il mercato è sopravvalutato, mentre, qualora dovesse superare la linea rossa (come avvenuto recentemente), il mercato sarebbe fortemente sopravvalutato e perciò un segnale di forte attenzione.

Al contrario, al dì sotto delle due linee verdi relative a mercato sottovalutato e fortemente sottovalutato, l’indicatore suggerisce di acquistare azioni.

Un piccolo excursus storico ci mostra 2 casi ben precisi:

  • Buffett Indicator al 78% nel 1995: nei 5 anni successivi l’S&P 500 ha avuto un performance cumulata del 139%;
  • Buffett Indicator 155% nel 2000: nei 5 anni successivi l’S&P 500 ha avuto un performance cumulata di -30%.

I punti deboli del Buffett Indicator

La critica principale del Buffett Indicator è che non affronta lo stato dei mercati delle attività non azionarie.

Infatti tu, come investitore, hai molte asset class da considerare e valutare quando consideri la composizione del portafoglio (qui ti lascio il link sull’importanza dei portafogli modello), come ad esempio, obbligazioni societarie, immobili, materie prime e criptovalute.

Prendiamo in considerazione le obbligazioni ed in particolare i tassi di interesse.

In caso di tassi particolarmente elevati, le obbligazioni ti pagano un alto interesse, che abbassa la domanda (e i prezzi) delle azioni più rischiose.

Inoltre tassi di interesse più elevati significa che è più costoso per le imprese prendere in prestito denaro rendendo più difficile finanziare la crescita.

Ma oggi i bassi tassi di interesse rendono facile per le aziende prendere in prestito denaro contante a basso costo per finanziare la crescita.

Mentre durante la bolla del dot.com i tassi a 10 anni erano in media al 6,5% nel mercato americano, oggi sono di media all’1%.

Di conseguenza, durante la bolla del dot.com gli investitori azionari avevano altre buone opzioni per i loro investimenti mentre oggi non è affatto così.

Un’ulteriore critica al Buffett Indicator è che riflette l’attività internazionale solo nella valutazione del mercato azionario, non anche nel PIL.

È chiaro che il PIL include le esportazioni, ma non include ad esempio le vendite che una società fa con l’estero, cosa che invece è compresa nel valore azionario della società.

Buffett Indicator: considerazioni finali

Purtroppo nessuno è certo della strada che prenderanno i mercati nei mesi a seguire.

Sicuramente ci sono diversi segnali di allarme riguardo la componente azionaria.

Non solo il Buffett Indicator segnala un mercato sopravvalutato ma l’alta inflazione e il conseguente aumento dei tassi d’interesse potrebbero far rintracciare il mercato azionario nei prossimi mesi.

L’unica cosa che può salvarti è avere un portafoglio diversificato, che possa adattarsi alle continue fluttuazioni di mercato.

Se non sei sicuro di questo, vieni a trovarci e prenota un check up del tuo portafoglio!

Ti aspettiamo!

Condividi:

Rimani sempre aggiornato

Iscriviti alla newsletter

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *