Drawdown e volatilità di un titolo: qual è la differenza?

La volatilità di un titolo e il suo drawdown rappresentano due misure di rischio che tutti gli investitori devono sempre tenere in considerazione

Ogni investitore sogna di trovare quel titolo o quel fondo che possa garantire un rendimento costante senza doversi preoccupare delle fluttuazioni di breve periodo in modo da godersi i meritati guadagni.

Ma purtroppo non è così e devi per forza scontrarti con queste fluttuazioni che portano con sé innumerevoli dubbi.

“Ho fatto l’investimento giusto?” “Se scende ancora vendo!” “Se è risalito una volta può farlo ancora” e così via..

Per evitare spiacevoli sorprese e per essere più conscio in materia di rischio esistono degli indicatori che possono aiutarti

Tra i più importanti e i più usati rientrano la volatilità di un titolo e il suo drawdown.

Andiamo insieme a scoprire cosa sono e qual è la loro differenza.

La volatilità di un titolo

La volatilità di un titolo è definita da Borsa Italiana come un indicatore che misura l’incertezza o la variabilità del rendimento di un’attività finanziaria.

Essa misura quindi l’incertezza circa i futuri movimenti del prezzo di un bene o di una attività finanziaria.

È un indicatore importante per inquadrare il profilo di rischio di un titolo o di un fondo ed è tra i parametri principali per confrontare diverse opportunità di investimento.

Infatti, maggiore sarà la volatilità del titolo, maggiore sarà l’incertezza legata ad esso e maggiore sarà quindi il rischio associato.

La volatilità di un titolo si calcola come deviazione standard delle variazioni dei prezzo di quel dato titolo, quindi come variazione del rendimento.

In altre parole, misura l’ampiezza delle variazioni di prezzo e quanto esse di distaccato dal valore medio.

Ti risparmio la formula matematica, ma sappi che tramite l’utilizzo di Excel o di altri software statistico-matematici, il suo calcolo avviene in pochi istanti ed in tutta semplicità.

Tipologie di volatilità

Nel mondo della finanza esistono diverse tipologia di volatilità di un titolo, ciascun di esse ti da informazioni differenti circa il rischio:

  • historical volatility o volatilità storica, permettere di osservare come un titolo si è comportato in passato. Warren Buffet diceva sempre “Nel mondo degli affari, lo specchietto retrovisore è sempre più chiaro del parabrezza”. Infatti, un titolo che in passato ha mostrato una volatilità del 20%, a parità di condizioni, ha forti probabilità di mostrare la stessa volatilità in futuro;
  • Downside volatility, misura la volatilità associata alle perdite e alla loro ampiezza;
  • Expected volatilità o volatilità attesa, mostra quale sarà verosimilmente la volatilità futura, la cui stima è affidata a complessi modelli matematico-statistici.

Quando la volatilità di un titolo è troppo alta?

Rispondere a questa domanda non è semplice.

In primo luogo, la volatilità di un titolo dipende dall’asset class di appartenenza del titolo stesso.

Come puoi vedere dal grafico sottostante ricavato tramite dati Bloomberg, la volatilità media di lungo periodo dei titoli azionari si aggira attorno al 20%, di gran lunga più elevata rispetto al 4% di un indice obbligazionario globale.

volatilità di un titolo
Volatilità media di lungo periodo per diverse asset class

Al contrario, il petrolio è un titolo altamente volatile.

Nulla in confronto alle criptovalute, che hanno una volatilità media di lungo periodo che sfiora l’80%.

Questo grafico ti mostra quindi che ad esempio un titolo azionario si scosta all’incirca del 20% dai suoi rendimenti medi, le criptovalute dell’80% e così via.

Per capire se la volatilità di un titolo è troppo alta dipende dal tuo grado di rischio e quante oscillazioni sei disposto a sopportare nel tempo.

Se sei un individuo propenso al rischio, in grado si sopportare le forti fluttuazioni azionarie, la componente delle obbligazioni dovrebbe essere minore rispetto ad un individuo avverso al rischio.

Infine, esistono diversi indicatori riguardo la volatilità sia del mercato che del singolo titolo.

Ad esempio, il VIX detto anche indice della paura è un indice di volatilità costruito sull’S&P500 che indica il sentiment del mercato rispetto alla volatilità.

In altre parole, quando nel mercato regna l’incertezza, il VIX aumenta e ciò sta a significare che la volatilità attesa è in aumento e ci si potrebbe aspettare scossoni nel mercato.

La volatilità di un singolo titolo può essere osservata, oltre alla formula matematica, grazie al cosiddetto beta del titolo.

Esso consente di confrontare la volatilità di un titolo specifico con un benchmark di riferimento.

Un beta inferiore a 1 indica che l’azione oscilla meno del mercato stesso e, di conseguenza, è un investimento sia tendenzialmente più sicuro ma anche meno redditizio rispetto a titolo con beta maggiore di 1.

Il beta può essere ricavato anche per un portafoglio di asset come media ponderata dei singoli titoli. 

Drawdown di un titolo

Se la volatilità indica lo scostamento dei rendimenti dalla media, il drawdown è un indicatore altrettanto importante in chiave di rischio.

Esso infatti indica la percentuale di perdita massimo che il capitale investito può subire da un picco di massimo fino ad un minimo massimo.

volatilità di un titolo
Drawdown di un titolo

Esso è un concetto estremamente importante per comprendere il rischio di portafoglio.

Ad esempio, il grafico sottostante indica il massimo drawdown subito da un portafoglio 60-40.

Nel 2010, il drawdown subito è stato del 30%, una percentuale da non sottovalutare.

volatilità di un titolo
Drawndown portafoglio 60-40

Come per la volatilità, non esiste un drawdown troppo alto o troppo basso.

Dipende sempre dalla tua propensione o avversione al rischio e quante montagne russe sei disposto a sopportare per arrivare al tuo obiettivo.

Anche qui, per un investitore avverso al rischio, un drawdown del 30% può essere considerato elevato e, di conseguenza, il portafoglio 60-40 potrebbe non fare al caso.

Considerazioni finali

Volatilità e drawdown “fanno parte del gioco”.

Per dare una definizione filosofica, “sono il prezzo che paghiamo per stare nel mercato”.

Come detto in apertura, non esistono investimenti lineari e costanti che ti permettono di raggiungere i tuoi obiettivi in maniera tranquilla e, volatilità e drawdown sono caratteristiche del percorso.

Chiaramente, esse possono essere “limitate”, attraverso uno degli strumenti più importanti per ogni investitore: la diversificazione.

Come mostrato in precedenza, la volatilità di un titolo è estremamente più elevata rispetto ad un paniere di titoli.

Le caratteristiche intrinseche del titolo, inoltre, condizionano per definizione le variazioni di prezzo, come emerge dal confronto fra diverse asset class.

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