“Spread” significa letteralmente in inglese “differenza”, “ampiezza”, “apertura”.
Lo spread Btp Bund ormai è entrato a far parte delle nostre vite in un modo o nell’altro.
Quante volte ti sarà capitato di sentirne parlare al telegiornale oppure leggere nei giornali “Lo spread in rialzo, mercati agitati”.
Ma cos’è lo spread? Come si calcola? E perché è così importante il suo andamento? Quali riflessi può avere nella vita di tutti i giorni?
In questo articolo approfondiremo insieme gli aspetti economici, andando ad indagare l’importanza e il calcolo di questo indicatore, nonché i suoi riflessi nella nostra vita.
Indice dei contenuti
Che cos’è lo spread?
Lo spread è la differenza fra i rendimenti fra due Titoli di Stato, in genere quelli dell’Italia e della Germania a dieci anni.
I Titoli di Stato sono delle obbligazioni, meglio descritte qui, con cui gli Stati finanziano la propria spesa pubblica.
Infatti, quando uno Stato emette dei titoli (come ad esempio Bot, Btp, Ctz, ..), l’acquirente fa un vero e proprio “prestito” a quello Stato, divenendone creditore a tutti gli effetti.
A sua volta, l’emittente si impegna a restituire il capitale alla scadenza ed a pagare gli interessi periodici, se spettanti.
Chiunque può comprare titoli di Stato e chiunque può liberarsene anticipatamente se pensa che non valga la pena tenerseli.
L’Italia ha il 70% dei suoi debiti con banche, imprese e cittadini italiani, mentre il restante 30% è stato prestato dall’estero.
Di conseguenza, lo spread Btp Bund misura la differenza di rendimento tra i titoli di Stato italiani a 10 anni, i Bpt, e i Titoli di Stato tedeschi a 10 anni, i Bund.
Quando e come è nato lo spread?
Lo spread nasce verso la fine del primo decennio degli anni 2000, poiché la crisi finanziaria del ’07-’08 aveva messo alla luce alcune problematiche del sistema finanziario globale.
Prima di tale periodo non vi era una vera definizione di differenziale tra i vari Titoli di Stato europei, poiché tutti erano considerati piuttosto sicuri per gli investitori e non vi erano quindi differenze significative tra diversi Stati.
La situazione peggiorò con l’avvento della crisi relativa ai debiti sovrani, che colpì i Paesi definiti come PIIGS: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna.
In quel periodo i PIIGS erano Paesi a rischio default e di conseguenza pagavano un rendimento sui propri Titoli di Stato molto elevato.
Poiché la Germania era un Paese estremamente sicuro, i Titoli di Stato avevano un rendimento molto contenuto se confrontato con quello dei PIIGS.
Lo spread quindi sintetizzava, e sintetizza ancora, la differenza tra il rischio di default di uno Stato ed un altro.
Poiché per comparare il rischio di default tra due Stati non si poteva prendere in considerazione un periodo troppo breve e né troppo lungo, per convenzione si scelse di utilizzare i Titoli di Stato a 10 anni.
Ed ecco che lo spread Btp Bund sintetizza quindi il maggior rischio di default dell’Italia rispetto la Germania.
All’epoca, lo spread salì al livello record di 500 punti!
Come calcolare lo spread Btp Bund in maniera rapida
Lo spread viene generalmente espresso in “punti base”, ognuno delle quali rappresenta un centesimo di percentuale.
Di conseguenza:
- 1 punto base è pari allo 0,01%;
- 10 punti base sono uguali allo 0,10%;
- 100 punti base rappresentano l’1%;
- …
Per calcolarci lo spread Btp Bund prendiamo il rendimento dei Btp a 10 anni, ipotizzandolo pari al 2,55%, e il rendimento dei Bund a 10 anni pari allo 0,9%.
Essi saranno equivalente a 255 punti base per l’Italia e a 90 punti base per la Germania.
Di conseguenza, lo spread Btp Bund è presto calcolato come 255 – 90 = 165 punti base, pari all’1,65%.
Ciò sta a significare che il rendimento dei Titoli di Stato a 10 anni per l’Italia offre un rendimento maggiore di quello della Germania di 1,65%.
Cosa succede quando lo spread aumenta
Riprendiamo l’esempio precedente in cui l’Italia paga un rendimento sui propri titoli di Stato a 10 anni un interesse pari al 2,55% mentre la Germania uno 0,9%.
Poiché l’Italia paga un interesse maggiore ai propri creditori, essa è vista dal mercato con un rischio di default maggiore rispetto la Germania.
Se lo spread aumenta (ipotizziamo che l’Italia paghi adesso un interesse del 3% mentre le Germania sempre uno 0,9%) vuol dire che il rendimento chiesto da chi investe nel debito italiano è cresciuto rispetto a quello chiesto sul debito tedesco, di conseguenza secondo il mercato il “rischio Italia” è salito.
A contrario, se lo spread diminuisce, il rischio di default dell’Italia diviene più simile rispetto a quello della Germania, di conseguenza pagheranno un rendimento sui Titoli di Stato a 10 anni simile.
L’aumento dello spread Btp Bund ha impatti diretti sulla nostra economia, che si riflettono anche nella nostra vita.
La conseguenza più diretta di un aumento del tasso di rendimento dei Btp è far lievitare il costo del debito dello Stato italiano.
Collocare sul mercato Btp con tassi maggiori comporta per lo Stato un maggior deficit con conseguente taglio della spesa pubblica oppure l’aumento delle tasse.
Inoltre, un ulteriore impatto non da poco si avrà sulle banche, che dovendo pagare tassi più elevati che si rifletteranno sul cliente finale, aumentando i tassi per concedere mutui o prestiti.
L’importanza dello spread: considerazioni finali
In Europa la differenza fra i rendimenti dei Titoli di Stato è diventata una misura della coesione dell’Unione, un segnale anche politico della percezione da parte dei mercati della solidità finanziaria di un Paese e dell’intera Eurozona.
Il grafico sottostante ci sottolinea come Grecia, Italia, Portogallo e Spagna abbiano ancora dei “problemi” di differenziale di rendimento rispetto ai Bund tedeschi.
Recentemente, la Banca Centrale Europea (BCE) ha sottolineato l’importanza di evitare che una eccessiva frammentazione del mercato europeo, ossia una crescita eccessiva degli spread fra i diversi titoli europei del debito pubblico.
Spread troppo differenti potrebbero infatti ostacolare una corretta politica monetaria, danneggiando i canali di trasmissione con conseguente inefficacia dei suoi interventi.
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