La ricostituzione della pensione è uno strumento che permette ai pensionati di ottenere un ricalcolo dell’importo mensile della propria pensione.
Questo processo può essere richiesto per assicurarsi che l’importo della pensione rifletta accuratamente tutti i contributi versati e i diritti acquisiti nel corso della carriera lavorativa.
Ma quali sono i casi in cui è possibile richiedere la ricostituzione? E come si presenta la domanda? Vediamolo nel dettaglio.
Indice dei contenuti
- 1 Che cos’è la ricostituzione della pensione
- 2 Tipologie di ricostituzione della pensione
- 3 Qual è la differenza con il supplemento di pensione?
- 4 Quando e come fare domanda di ricostituzione
- 5 I termini di prescrizione
- 6 A chi è rivolta la ricostituzione
- 7 Come funziona la ricostituzione contributiva
- 8 Perché è importante rivolgersi a un consulente previdenziale
- 9 Contattaci per una consulenza previdenziale
Che cos’è la ricostituzione della pensione
La ricostituzione consente di ricalcolare l’importo della pensione considerando eventuali contributi aggiuntivi o documentazione nuova che non erano stati inclusi al momento della liquidazione iniziale. Questo può portare a un aumento dell’importo mensile e, in alcuni casi, anche al riconoscimento di arretrati.
In fase di ricostituzione, la pensione viene ricalcolata applicando le norme vigenti al momento della decorrenza originale.
In questo modo, il pensionato può ricevere un importo più alto, ma anche vedere ridotto il valore dell’assegno mensile qualora i contributi siano ricalcolati al ribasso.
Nota bene, richiedere una ricostituzione della pensione (ricalcolo pensionistico) in modo sbagliato, può portare anche a diminuzioni della pensione oppure alla perdita dell’assegno pensionistico.
E’ un’operazione quindi da non prendere sotto gamba, ed è bene farsi assistere da professionisti.
Tipologie di ricostituzione della pensione
Esistono diverse motivazioni per richiedere la ricostituzione:
- Motivi reddituali: se si verificano variazioni nel reddito, come l’accesso al trattamento minimo o a maggiorazioni sociali, il pensionato può richiedere un ricalcolo per accedere a prestazioni aggiuntive.
- Maggiorazioni sociali: in caso di necessità economica, il pensionato può ottenere un aumento della pensione in base al proprio reddito e a quello del coniuge.
- Contributi pregressi: consente di includere contributi figurativi (es. servizio militare) o riscattati (es. anni di laurea) che non erano stati conteggiati nel calcolo iniziale.
- Supplemento di pensione: riguarda i contributi versati dopo il pensionamento e permette di ottenere un incremento della pensione.
- Motivi documentali: consente di presentare all’INPS documenti aggiuntivi per correggere o riattivare specifiche prestazioni previdenziali.
In sostanza, il ricalcolo e la ricostituzione della pensione possono essere richiesti per includere elementi contributivi o reddituali non considerati al momento della prima liquidazione.
Questi casi includono riscatti di accrediti figurativi, contributi “silenti” non computati inizialmente, periodi non ricongiunti, contributi volontari, variazioni di reddito, pensione ai superstiti o modifiche nelle percentuali di invalidità.
In particolare, la ricostituzione può essere necessaria quando:
- Alcuni contributi non sono stati considerati nel calcolo originale, come nel caso di mancata ricongiunzione o di ritardi nei versamenti.
- Ci sono variazioni di reddito che influenzano l’accesso a prestazioni come le maggiorazioni sociali.
- Si presentano cambiamenti nella percentuale di invalidità riconosciuta.
La ricostituzione è applicabile sia ai dipendenti pubblici che privati e si attiva nei seguenti casi:
- Modifica del valore retributivo o contributivo utilizzato nel calcolo originale.
- Accreditamento di contributi non valutati nella liquidazione iniziale.
- Esclusione di contributi erroneamente inclusi in prima liquidazione.
Qual è la differenza con il supplemento di pensione?
La ricostituzione della pensione si distingue dal supplemento perché quest’ultimo considera i contributi versati dopo la decorrenza della pensione, incrementando l’importo sulla base di tali contributi aggiuntivi. Al contrario, la ricostituzione valorizza i contributi versati prima del pensionamento che, per vari motivi, non sono stati inizialmente riconosciuti o conteggiati.
Quando e come fare domanda di ricostituzione
Non esiste un limite di tempo per presentare la domanda di ricostituzione della pensione, ma è consigliabile farlo al più presto per non perdere eventuali arretrati.
La domanda può essere presentata:
- Online: attraverso il portale dell’INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS.
- Telefono: contattando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164164 (da cellulare).
- Patronato: rivolgendosi a enti di patronato che forniranno assistenza gratuita nella presentazione della domanda.
I termini di prescrizione
Il ricalcolo dell’importo della pensione è soggetto a termini di prescrizione.
Per gli arretrati maturati dopo il 6 luglio 2011, si applica una prescrizione di cinque anni, quindi, ad esempio, un rateo maturato nel luglio 2011 si prescrive nel luglio 2016. Per gli arretrati maturati prima di questa data, vale invece la prescrizione decennale della normativa precedente. Le variazioni che comportano un debito del pensionato seguono invece la prescrizione decennale prevista per il recupero degli indebiti pensionistici.
La legge 15 luglio 2011, n. 111, ha aggiornato i termini di decadenza per l’azione giudiziaria in materia pensionistica, stabilendo che per le domande di ricostituzione presentate su provvedimenti di liquidazione avvenuti a partire dal 6 luglio 2011 si applichi un termine di tre anni. Tale decadenza si applica però solo se il ricalcolo è richiesto per errori già noti all’INPS e non per fatti sopraggiunti.
Per le domande di ricostituzione basate su fatti successivi alla decorrenza della pensione, non esiste un termine di decadenza, e gli arretrati dovuti vengono corrisposti entro i previsti cinque anni di prescrizione.
A chi è rivolta la ricostituzione
Possono richiedere la ricostituzione della pensione sia i pensionati del settore pubblico che privato. È fondamentale assicurarsi che ogni contributo versato sia stato correttamente incluso nel calcolo della pensione per ottenere il massimo importo possibile, in linea con le normative vigenti.
Come funziona la ricostituzione contributiva
Durante la ricostituzione, l’INPS verifica tutti i requisiti e procede con un nuovo calcolo della pensione.
Questo processo è simile a una nuova liquidazione e può portare a variazioni retroattive dell’importo, che in alcuni casi possono determinare il diritto a ulteriori somme arretrate.
Perché è importante rivolgersi a un consulente previdenziale
Data la complessità della procedura e la varietà dei casi in cui è possibile richiedere la ricostituzione della pensione, è consigliabile affidarsi a un consulente previdenziale esperto.
Con la nostra consulenza previdenziale e analisi pensionistica, possiamo aiutarti a verificare la tua situazione contributiva, determinare se hai diritto a un ricalcolo e supportarti in ogni fase della richiesta.
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