Passaggio generazionale d’azienda: sfrutta i vantaggi fiscali

Il passaggio generazionale garantisce il futuro della tua azienda. Lo stato ti aiuta con delle agevolazioni fiscali. Sei pronto a sfruttarle?
Il passaggio generazionale garantisce il futuro della tua azienda. Lo stato ti aiuta con delle agevolazioni fiscali importali. E tu? Sei pronto a sfruttarle?

La maggior parte delle aziende in Italia non sopravvive alla seconda generazione. 

Questo significa che sempre meno nipoti guideranno le aziende create dai nonni e sviluppate dai genitori. Considerando che in Italia la maggior parte delle imprese sono di piccola e media dimensione, il problema potrebbe assumere una valenza importante e decisiva nella prosecuzione delle PMI nel futuro.

Se te lo fossi perso ti consiglio di leggere l’articolo in cui analizzo il patto di famiglia.

Oltre ad essere uno strumento altamente efficiente ed efficace per il passaggio generazionale d’azienda, è anche l’unico patto ante-morte che viene riconosciuto dalla legge.

In questo articolo ti spiegherò il grosso vantaggio di programmare il passaggio generazionale.

Ti mostrerò come questa azione garantisce il futuro dell’azienda di famiglia e ti illustrerò i vantaggi fiscali che ne derivano.

Ti invito a leggere tutto l’articolo perché analizzeremo anche le condizioni da rispettare per avere questi vantaggi fiscali.

Cosa dice la legge?

La normativa che disciplina il trasferimento di azienda per successione o donazione consiste nella riduzione a zero della base imponibile al fine delle imposte indirette.

La volontà dello Stato è quello di applicare le misure necessarie per garantire la sopravvivenza dell’azienda e il mantenimento dei posti di lavoro.

Il tutto mantenendo la proprietà del familiare o discendente dell’imprenditore.

L’articolo 3, comma 4 ter dlgs del 1990 riporta che:” Non sono soggetti all’imposta sulle successioni e donazioni i trasferimenti, effettuati anche tramite patti di famiglia a favore dei discendenti e del coniuge, di aziende o rami di esse, di quote sociali e di azioni. (…).

Il beneficio fiscale spetta limitatamente alle partecipazioni mediante le quali è acquisito o integrato il controllo. Il beneficio si applica a condizione che gli aventi causa proseguano l’esercizio dell’attività d’impresa o detengano il controllo per un periodo non inferiore a 5 anni dalla data del trasferimento, rendendo, contestualmente alla presentazione della dichiarazione di successione o all’atto di donazione, apposita dichiarazione in tal senso. Il mancato rispetto della condizione di cui al periodo precedente comporta la decadenza del beneficio, il pagamento dell’imposta in misura ordinaria e della sanzione amministrativa”

La normativa fa riferimento a trasferimenti a favore dei discendenti o del coniuge di aziende o rami di esse, quote sociali e azioni.

Non può considerarsi applicabile il trasferimento di titoli obbligazionari dal momento che questi non generano il controllo della proprietà.

Requisito n°1. Cinque anni

Il primo requisito che si evince dal testo normativo sopra riportato riguarda il periodo di detenzione della proprietà dell’azienda ereditata.

È necessario che l’attività di impresa sia mantenuta per almeno 5 anni dalla data di acquisizione della qualità di erede e non di apertura della successione.

Qualora questa condizione non venga rispettata, si è soggetti sia al pagamento dell’imposta ordinaria sia alla sanzione comprensiva degli interessi di mora.

È doveroso fare una precisazione in merito all’eventuale deroga dell’applicazione delle sanzioni. Nel caso in cui l‘erede non riesca a rispettare i cinque anni per cause di forza maggiore, il regime sanzionatorio non viene applicato.

Si pensi ad una grave malattia o al decesso dell’erede, o ancora al fallimento dell’impresa.

Requisito n°2: controllo dell’azienda

Il secondo requisito per beneficiare del vantaggio fiscale e quindi l’esenzione delle imposte di successione, consiste nel trasferire quote che garantiscono il controllo della società.

Questo non significa necessariamente trasferire quote di controllo.

Per esempio un erede potrebbe già avere una buona parte del controllo dell’azienda. Grazie alla successione di poche quote potrà ottenere la maggioranza nel controllo della società.

Nell’analizzare questo requisito, è importante distinguere il trasferimento di partecipazioni in società di capitali e società di persone.

Nelle società di capitali, le quote potrebbero essere divise tra più discendenti.

In questo caso l’agevolazione spetta esclusivamente per l’attribuzione che consente l’acquisizione o integrazione del controllo.

E’ sempre valida l’agevolazione per il trasferimento del controllo a favore di più discendenti in comproprietà.

Come detto poco sopra, è valido anche il controllo derivante dalla sommatoria delle partecipazioni precedentemente possedute e quelle ereditate. 

Da precisare che per il conteggio di percentuale di controllo vale anche quello indiretto ottenuto grazie alla maggioranza di società controllate.

Stessa tutela viene garantita alle società di persone.

Per esempio nelle società in accomandita semplice l’agevolazione spetta sia alle quote dei soci accomandatari sia a quelli accomandanti. Infatti, benché l’attività venga svolta di fatto dall’accomandatario, la proprietà viene individuata con la globalità dei suoi soci, che danno vita alla gestione di impresa.

Per quanto riguarda le società semplici, la normativa non si esprime in modo dettagliato su questo tema.

Per questo, dal momento che la legge parla di società in generale, la normativa viene automaticamente applicata anche alle società semplici.

Critica alla normativa

Abbiamo visto che lo Stato mette a disposizione strumenti per agevolare il passaggio generazionale. 

Tuttavia mi sento di muovere una critica inerente la normativa.

Lo scopo della normativa è quello di assicurare la continuità aziendale, a prescindere dalle dimensioni e dalla tipologia delle aziende.

Quindi, benché un’azienda di grandi dimensioni, sana e con una buona liquidità, potrebbe comunque sopravvivere anche senza l’esenzione delle imposte, si ritrova un vantaggio fiscale non indispensabile alla sopravvivenza dell’azienda.

Conclusioni

È ormai noto a molti imprenditori che il trasferimento della propria azienda, piccola o grande che sia, se lasciato al caso non fa altro che confermare la statistica.

Ovvero che sempre meno aziende sopravvivono al passaggio generazionale.

L’unico rimedio è quello di cercare di coinvolgere gli eredi all’interno della vita aziendale e di effettuare una corretta pianificazione successoria.

Ti ho mostrato che la legge offre strumenti estremamente interessanti per garantire la continuità dell’azienda. Abbiamo anche visto che il trasferimento non può essere affidato al caso dal momento che devono essere rispettati alcuni requisiti.

E’ importante quindi affidarsi a professionisti nella gestione del passaggio generazionale.

Un passaggio coinvolge prima di tutto le persone e la famiglia e poi gli strumenti necessari.

Un vero professionista deve cercare di comprendere al meglio le dinamiche familiari e lavorare POI sulle modalità efficaci ed efficienti di pianificazione successoria.

Noi di Athena abbiamo aiutato decine di clienti nel pianificare la successione sotto ogni punto di vista, fiscale, assicurativo e finanziario.

Per questo ti invito a contattarci qui per iniziare insieme questo percorso in modo totalmente indipendente e personalizzato.

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