Investimenti alternativi. Meglio i mercati?

Può l'investimento in arte battere il mercato azionario e l'inflazione? Te lo spiego in questo articolo.

L‘investimento in arte e beni di lusso ha da sempre attratto moltissimi investitori, sia per passione sia in ottica di diversificazione degli investimenti. 

Se fino a qualche anno fa l’investimento in arte era riservato a investitori molto patrimonializzati, oggi sta attirando sempre di più l’attenzione di un numero più ampio di investitori.

Se pensi che l’investimento in arte includa solo dipinti di grandi artisti, ti stai sbagliando.

Il mercato degli investimenti alternativi è molto più ampio del passato, includendo auto d’epoca, vini pregiati, liquori. 

Sicuramente sono tipologie di investimenti che attraggono molte persone che seguono le proprie passioni personali.

Se tutto questo è vero, è anche vero che noi bisogna ragionare da investitori.

Per questo motivo, nell’articolo analizzerò la convenienza associata al relativo rischio nell’investire in opere d’arte e in beni di lusso.

Risponderò alla domanda: “è meglio investire nei beni alternativi o bisogna sempre prediligere i mercati finanziari?”.

Scopriamolo insieme.

L’arte domina gli investimenti alternativi

Anche nel 2023 (come in altri anni passati) gli investimenti in opere d’arte si dimostrano dominanti tra gli investimenti alternativi. 

In questo anno (2023) le transazioni nel settore dell’arte hanno generato un giro d’affari di 65 miliardi di dollari. 

Tra questi numeri i dipinti sono i beni che costituiscono il 64% del fatturato dei rivenditori e il 70% delle vendite nelle aste.

Anche se un dipinto di Picasso “Femme à la montre”,è stato venduto nel 2023 per 139 milioni di dollari, la maggioranza degli investimenti in quadri si aggira attorno ai 50.000 dollari di media.

Il che dimostra come l’investimento in arte sia di fatto accessibile a molte più persone di quello che tu possa pensare.

Una minoranza preferisce sculture (12% presso i rivenditori e 7% presso le aste), opere su carta (10% e 12% rispettivamente) o fotografie (4% e 0,2%).

Per quanto riguarda la dislocazione geografica, essa è concentrata in poche aree del pianeta, in particolar modo:

  • Stati Uniti con il 42%,
  • Cina con il 19%,
  • Regno Unito con il 17%

Whisky e Beni di Lusso

Sebbene il settore della pittura domini il mercato degli investimenti alternativi, ci sono altri mercati in forte espansione: sto parlando dei beni di lusso.

Auto di lusso, numismatica, vini, whisky ed orologi sono solo alcuni dei beni considerati come riserva di valore economico e protezione del denaro nel tempo.

Nel 2023 le aste dei beni di lusso hanno generato un giro d’affari di 2,65 miliardi di dollari vedendo gli orologi e i gioielli al primo posto tra gli oggetti trattati.

Il mercato dei whisky è stato particolarmente interessante in quanto ha visto un aumento del 280% in 10 anni (Rare Whisky Icon 100 Index).

I gioielli e gli orologi hanno generato un fatturato di poco meno di 2 miliardi di dollari nel 2023.

Basti pensare solo che l’orologio di lusso Patek-Philippe Ref 96 Quantieme Lune È stato venduto per 6,6 milioni di dollari.

Sommando le auto di lusso, numismatica, Global Passion Asset e l’arte diversa dai dipinti, secondo uno studio di Deloitte nel 2023, tutti gli investimenti alternativi hanno rappresentato il 30% delle vendite presso le case d’asta.

Percentuale in aumento rispetto al 26% del 2022.

Investimenti alternativi vs Tradizionali

Fino ad ora ti ho mostrato molti dati e numeri interessanti circa gli investimenti alternativi e come questi giocano sempre di più un ruolo importante nella gestione dei capitali, anche tra gli investitori meno patrimonializzati.

A questo punto ti starai chiedendo: conviene investire in arte o meglio affidarsi ai mercati finanziari? 

Domanda più che lecita dal momento che nel valutare i rendimenti, bisogna sempre confrontarli con le alternative possibili.

Questo vale per qualsiasi tipo di investimento.

Se qualcuno dovesse dirti che un determinato rendimento è ottimo, valuta sempre rispetto a cosa e qual è il rischio assunto per ottenere quel rendimento.  

Questo è il primo passo per avere un approccio critico ai rendimenti delle diversi tipologie di investimento.

Un parametro interessante per confrontare il rendimento di un investimento è l’inflazione. L’obiettivo minimo che un investimento dovrebbe avere è quello di mantenere il proprio potere di acquisto nel tempo e quindi stare al passo con l’inflazione.

Sono riusciti questi investimenti alternativi a battere l’inflazione negli anni?

Non esiste una risposta definitiva ma va rapportata all’ orizzonte temporale di riferimento.

Negli ultimi dieci anni per esempio, l’Index for Fine Art (Top 100), ha registrato una crescita negativa dello 0,1%, mentre l‘inflazione negli Stati Uniti è stata in media del 3% (senza considerare i picchi degli ultimi anni post covid).

Se allarghiamo l’orizzonte temporale portandolo a 20 anni, il rendimento medio si attesta al 5,8%, battendo così non solo l’inflazione ma anche il rendimento degli immobili in Italia, da sempre considerato l’investimento per eccellenza.

In 15 anni il rendimento medio annuo è stato del 2,5%, superando quindi l’inflazione negli Stati Uniti che è stata in media del 2,5%.

Prima di trarre le conclusioni bisogna considerare che il rendimento delle opere d’arte varia in base al tipo di arte e al periodo storico. 

Basti pensare che un investimento in opere d’arte precedenti al diciannovesimo secolo ha ottenuto un rendimento inferiore al 5,8% riportato in precedenza. L’arte moderna e contemporanea ha reso meglio con il 5,4%.

E cosa dire del mercato azionario?

Fonte: Deloitte

Dal grafico ripreso da Deloitte, si trova conferma di quanto detto sopra ovvero che gli investimenti in arte danno rendimenti superiori all’inflazione solo oltre i 15 anni.

Anche il mercato immobiliare è riuscito a battere l’inflazione ma in meno anni (vedi riga gialla).

Da grafico quello che però salta maggiormente all’occhio è la riga verde che rappresenta l’indice S&P500 del mercato americano che negli ultimi vent’anni è il riferimento dell’andamento dell’economia mondiale (in termini di indici finanziari).

Si può quindi facilmente intuire che l‘investimento in arte non riesce a battere l’investimento nei mercati azionari, nemmeno nel lungo periodo.

Conclusioni e consigli

Ti ho mostrato i rendimenti storici degli investimenti alternativi in arte.

Abbiamo visto che questi sono deludenti nel breve termine e nel lungo termine, generando rendimenti che non riescono a battere nemmeno l’inflazione in pochi anni.

Ti ho mostrato numeri alla mano che nel lunghissimo tempo, ovvero oltre i 15 anni, investire in arte può generare un rendimento capace di proteggersi dall’inflazione.

Chiaramente non si parla mai di rendimento certo dal momento che in arte non è mai solo una questione di denaro. 

E’ necessario essere appassionati e conoscere il proprio mercato di riferimento altrimenti si rischia di acquistare beni senza consapevolezza, rischiando di incorrere in perdite elevate.

Con il grafico finale si è enfatizzato il concetto che battere l’indice azionario di riferimento è quasi sempre impossibile.

Quindi lato rendimenti nel lungo termine, l’investimento in arte non riesce a battere il mercato azionario.

Allora ti starai chiedendo. Non conviene mai investire in opere d’arte o beni di lusso.

Come sempre per gli investimenti non c’è mai una risposta netta.

L‘investimento alternativo in opere d’arte, beni di lusso ecc, può avere senso in ottica di diversificazione del portafoglio ma il tutto va valutato con esperti del settore e con il giusto quantitativo di capitale.

Alla base di tutto c’è sempre e comunque una pianificazione finanziaria adatta alla tua situazione personale. 

Questo deve essere la base su cui costruire la gestione del tuo patrimonio.

Per questo ti consiglio di richiedere una consulenza personalizzata e indipendente ad un nostro consulente finanziario di Athena SCF.

 Ti lascio il link qui per poterci contattare e richiedere informazioni.

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