Negli investimenti il rischio non è sempre dove pensi che sia.
Molti investitori sono convinti di avere un portafoglio “prudente” semplicemente perché non fanno trading, non usano leva o non investono in strumenti considerati speculativi. In realtà, il rischio più insidioso non è quello evidente, ma quello che non viene misurato.
Spesso ci si abitua a un certo livello di volatilità, soprattutto dopo anni di mercati positivi. Le oscillazioni diventano la norma, i rendimenti passati rassicurano e la percezione del rischio si attenua. Il problema emerge quando lo scenario cambia: in quel momento molti si accorgono di essere esposti più di quanto si credeva.
Il rischio reale di un portafoglio non dipende solo dagli strumenti utilizzati, ma da:
- come questi interagiscono tra loro
- quanto possono perdere insieme in uno scenario avverso
- quanto quella perdita sarebbe sostenibile rispetto agli obiettivi finanziari
Per questo motivo, nella consulenza finanziaria, il punto di partenza non dovrebbe mai essere “quanto posso guadagnare”, ma quanto posso perdere e in quali condizioni.
Nei prossimi paragrafi vedremo tre indizi molto semplici per capire se stai assumendo più rischio di quanto credi.
Perché il rischio reale è quasi sempre invisibile
Il rischio negli investimenti raramente viene ignorato in modo consapevole. Più spesso viene sottovalutato gradualmente, senza che l’investitore se ne renda conto.
Uno dei motivi principali è il contesto di mercato. Lunghi periodi di mercati positivi o poco volatili creano assuefazione: le oscillazioni vengono percepite come normali, i ribassi come temporanei e il portafoglio appare più stabile di quanto sia in realtà.
Un altro fattore chiave è la diversificazione apparente. Avere molti strumenti in portafoglio dà una sensazione di protezione, ma quantità e diversificazione non coincidono. Se gli investimenti sono esposti agli stessi mercati, settori o fattori di rischio, nelle fasi di stress tendono a muoversi nella stessa direzione.
C’è poi una sottovalutazione legata al linguaggio.
Espressioni come:
- “profilo medio”
- “orizzonte lungo”
- “strategia bilanciata”
rassicurano, ma raramente spiegano quanto può scendere davvero il portafoglio in uno scenario realistico e se quella perdita sarebbe sostenibile.
È su questi aspetti strutturali che una società di consulenza finanziaria indipendente come Athena SCF, senza dover collocare o promuovere prodotti di alcuna casa, concentra l’analisi e non sul rumore di breve periodo.
Scopri se il tuo portafoglio lavora davvero per te
Valutiamo costi, rischio e rendimento in modo indipendente, con raccomandazioni chiare e senza conflitti d’interesse.
Indizio n.1: Misuri i guadagni, ma non le perdite
Uno degli errori più comuni è concentrarsi quasi esclusivamente sul rendimento ottenuto o atteso, trascurando ciò che conta davvero nei momenti difficili: quanto può perdere il portafoglio.
Il concetto chiave è il drawdown, ovvero la perdita massima subita tra un picco e il minimo successivo. Non è una misura teorica, ma estremamente concreta.
Le domanda corretta non è:
“Quanto posso guadagnare in media?”
ma piuttosto:
- Quanto potrei perdere in uno scenario negativo realistico?
- Per quanto tempo potrei rimanere in perdita?
- Riuscirei a mantenere la strategia nel momento peggiore?
Quando il rischio teoricamente accettato supera quello emotivamente sostenibile, arrivano quasi sempre le decisioni peggiori: vendite impulsive e cambi di rotta nel momento sbagliato.
Indizio n.2: Molti strumenti, un solo rischio
Avere molti strumenti in portafoglio non significa essere davvero diversificati.
ETF diversi, fondi con nomi differenti, prodotti di case di gestione diverse: sulla carta il portafoglio appare articolato. Nei momenti di stress, però, spesso scende tutto insieme.
Questo accade perché la vera diversificazione dipende dalla correlazione tra gli asset, non dal loro numero.
Esempi frequenti:
- una forte concentrazione sull’azionario USA
- un’esposizione prevalente a settori ciclici o tecnologici
- strumenti sensibili agli stessi fattori macroeconomici come tassi di interesse, crescita o inflazione
Il risultato è una volatilità più elevata di quanto percepito e una minore capacità di assorbire gli shock.
Una SCF indipendente come Athena SCF analizza proprio queste correlazioni nascoste in modo imparziale, senza conflitti di interesse, per verificare se la diversificazione è reale o solo apparente.
Indizio n.3: Il rischio cambia, anche se la strategia no
Il rischio non resta costante nel tempo, nemmeno se la strategia iniziale non cambia.
Quando i mercati crescono:
- l’azionario aumenta di peso all’interno del portafoglio
- le componenti più volatili diventano dominanti
- il profilo di rischio si alza automaticamente
Il problema emerge quando:
- gli obiettivi cambiano
- l’orizzonte temporale si accorcia
- la tolleranza alle perdite reali è inferiore a quella teorica
Senza ribilanciamento, il portafoglio evolve da solo, spesso nella direzione meno prudente.
In Athena SCF, la revisione periodica serve proprio a mantenere coerenza tra rischio, obiettivi e contesto di mercato.
Sai quanto ti costa davvero la tua banca?
Analizziamo in modo indipendente commissioni, retrocessioni e impatto fiscale per migliorare l’efficienza del tuo portafoglio.
Il rischio non è il problema. Non conoscerlo sì.
Il rischio è inevitabile. Senza rischio non esiste crescita del capitale.
Il vero problema nasce quando il rischio viene subito, invece che scelto.
Gestirlo significa:
- sapere da dove proviene
- capire in quali scenari si manifesta
- valutare se è sostenibile nel tempo
Un buon portafoglio non evita le perdite, ma le mantiene entro limiti compatibili con la strategia e con gli obiettivi dell’investitore.
Perché la consulenza indipendente parte dal rischio, non dai prodotti
Una SCF indipendente opera in modalità fee-only: niente prodotti da collocare, niente retrocessioni, nessun conflitto di interesse.
In Athena SCF la consulenza non parte da “cosa comprare”, ma da una domanda molto più importante:
“Che tipo di rischio è ragionevole assumere?”
Questo approccio consente di costruire portafogli progettati per resistere alle fasi difficili, non per speculare o inseguire rendimenti di breve periodo.
Meglio capirlo oggi che scoprirlo nel momento peggiore
Assumere rischio è inevitabile. Farlo senza esserne consapevoli è ciò che crea i danni maggiori.
Se ti sei riconosciuto anche in uno solo dei tre indizi, è possibile che il tuo portafoglio stia assumendo più rischio di quanto credi.
Capirlo oggi è spesso la differenza tra proteggere il patrimonio nel tempo e scoprirne i limiti quando è ormai troppo tardi.
Un’analisi del rischio fatta bene non serve a promettere rendimenti, ma a evitare errori irreversibili.
Se vuoi un check-up finanziario indipendente del tuo portafoglio, puoi richiederlo ad Athena SCF:
👉 Richiedi qui il check-up finanziario


