Quando e perché conviene avere due fondi pensione

Conviene avere due fondi pensione per ottenere al momento del pensionamento la prestazione pensionistica al 100% sotto forma di capitale.

Scopri quando e perché conviene avere due fondi pensione.

Il vantaggio principale nell’avere due fondi pensione è quello di poter richiedere al momento del pensionamento la prestazione pensionistica subito al 100% in forma di capitale.

In questo articolo spiegherò quando conviene e perché conviene avere due fondi pensione.

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Quando e Perché conviene avere due fondi pensione? Introduzione

Il principale motivo del perché conviene avere due fondi pensione risiede nella possibilità di ottenere al momento del pensionamento il montante complessivo al 100% sotto forma di capitale.

La prestazione pensionistica dei fondi pensione può essere erogata in diverse modalità, che variano in base alla posizione accumulata e alle esigenze del pensionato:

  • 100% subito in forma capitale
  • 50% subito in forma capitale e 50% in rendita
  • 100% in rendita

Se si preferisce ottenere l’erogazione anticipata del 100% in forma di capitale, è ideale aderire a due fondi pensione perché ci sono dei limiti per poterla richiedere.

La prestazione in capitale pari al 100% delle somme accantonate può essere richiesta nel caso in cui la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70% del montante finale sia inferiore al 50% dell’assegno sociale.

A quanto ammonta l’assegno sociale INPS?

Nel 2024, l’assegno sociale erogato dall’INPS ammonta a 534,41€ mensili per 13 mensilità, per un totale annuo di 6.947,33€.

Questo importo è stato rivalutato rispetto al 2023, quando era pari a 503,27 euro mensili. 

L’assegno sociale è destinato a cittadini italiani e stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni, che abbiano compiuto 67 anni e si trovino in condizioni economiche disagiate. 

Per il 2024, i limiti di reddito per accedere all’assegno sociale sono:

  • Non coniugati: reddito annuo inferiore a 6.947,33€.
  • Coniugati: reddito familiare annuo inferiore a 13.894,66€.

L’importo dell’assegno può essere ridotto in base al reddito del richiedente o del nucleo familiare. 

In particolare, l’assegno viene ridotto proporzionalmente se il reddito è inferiore al limite annuo previsto. 

Ad esempio, per una persona non coniugata con un reddito annuo di 3.000€, l’assegno mensile sarà di circa 303,6€, calcolato sottraendo il reddito dal limite annuo e dividendo per 13 mensilità. 

È importante notare che l’assegno sociale non è soggetto a trattenute IRPEF. Per richiederlo, è necessario presentare domanda all’INPS, attestando il possesso dei requisiti anagrafici e reddituali richiesti.

Quando è possibile richiedere il 100% della pensione in forma di capitale?

Si può chiedere il 100% del capitale solo se la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70% del montante finale è inferiore al 50% dell’assegno sociale.

Essendo che la quota dell’assegno sociale nel 2024 è pari a 6.947,33€ annuali, la metà a cui far riferimento è, di conseguenza, di 3.473,66€.

I coefficienti di trasformazione sono valori che concorrono al calcolo della pensione con metodo contributivo. Grazie a questi valori il montante contributivo versato dal lavoratore durante la sua vita lavorativa viene trasformato nella pensione annua

I coefficienti di trasformazione variano in base all’età anagrafica del lavoratore nel momento in cui consegue la prestazione previdenziale e vengono modificati periodicamente.

I fondi pensione complementari presentano differenti coefficienti di trasformazione per questo motivo è bene controllare quelli in vigore nel fondo pensione di appartenenza.

Esempio di tabella di coefficienti di conversione.

Per comprendere meglio il meccanismo, vediamo un esempio con un montante contributivo di 100.000€ e un coefficiente di trasformazione del 4%.

Il 70% del montante contributivo è pari a 70.000€

70.000€ va moltiplicato per il coefficiente di trasformazione pari al 4%.

Il risultato di 2.800€ è inferiore di 3.473€ (il 50% del capitale sociale), quindi è possibile richiedere il 100% del capitale.

Facciamo un altro esempio con 150.000€ di montante contributivo.

Il 70% del montante contributivo è pari a 105.000€

105.000€ va moltiplicato per il coefficiente di trasformazione pari al 4%.

Il risultato di 4.200€ è superiore di 3.473€ (il 50% del capitale sociale), quindi NON è possibile richiedere il 100% del capitale sociale.

Come calcolare il montante soglia?

Basta effettuare il calcolo inverso:

(50% assegno sociale / coefficiente di trasformazione) * 1.42857

dove 1,42857 è uguale a (1/70)*100

Con i dati dell’esempio:

(3.473 / 0,04) * 1.42857 = 133.678€

Infatti se moltiplichiamo 

(133.678 * 70%) * 4% = 3.743€

Pari al valore dell’assegno sociale

In altre parole:

  • montante contributivo superiore a 133.678€, non posso ricevere prestazione 100% in capitale
  • montante contributivo inferiore a 133.678€, posso ricevere prestazione 100% in capitale

Esiste quindi un valore univoco per il montante soglia che permette di ottenere la prestazione 100% in capitale?

No, bisogna controllare il coefficiente di trasformazione del proprio fondo pensione.

Se stai per eccedere il tuo montante soglia la cosa che puoi fare è appunto aprire un altro fondo pensione per avere la sicurezza di poter ottenere il 100% in forma di capitale.

Nota: verificare presso il proprio fondo pensione il limite del montante contributivo per ottenere la prestazione 100% in capitale.

La prestazione in capitale è al netto di anticipazioni e della RITA?

Il limite per la prestazione pensionistica in forma di capitale si considera al netto di eventuali anticipazioni e dell’eventuale opzione RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata).

In altre parole le anticipazioni già ricevute e gli accantonamenti destinati alla RITA non rientrano nel calcolo. 

Ad esempio, se hai accumulato € 80.000 e chiedi un’anticipazione di € 24.000, il valore della posizione da considerare sarà € 56.000. 

Quando puoi richiedere le anticipazioni?

Si possono richiedere anticipazioni solo in queste 3 occasioni:

  • dopo 8 anni dalla prima iscrizione a una qualsiasi forma pensionistica per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa propria o dei figli, è possibile richiedere fino al 75% del capitale maturato
  • in qualsiasi momento per spese sanitarie a seguito di situazioni gravi riguardanti se stessi o altri membri del nucleo familiare, fino al 75% del capitale maturato
  • dopo 8 anni dalla prima iscrizione a una qualsiasi forma pensionistica, è possibile richiedere fino al 30% del capitale maturato senza alcuna giustificazione.

Quando puoi richiedere la RITA?

Puoi inoltre smettere prima di lavorare e uscire prima dal mondo del lavoro grazie alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA).

La RITA ti permette di uscire fino a 5 anni (o 10 anni) prima dal mondo del lavoro.

La prestazione consiste nell’erogazione di un capitale frazionato in forma di rendita temporanea fino alla maturazione dei requisiti pensionistici, rappresentato dal montante accumulato dall’iscritto.

Nel caso in cui non venga utilizzata l’intera posizione individuale a titolo di RITA, l’iscritto conserva il diritto di usufruire delle ordinarie prestazioni in capitale e rendita a valere sulla porzione residua di montante individuale.

Per usufruire della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA), gli iscritti devono possedere i seguenti requisiti:

a) cessazione dell’attività lavorativa;

b) raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 5 anni successivi alla cessazione dell’attività lavorativa;

c) maturazione requisito contributivo complessivo nei regimi obbligatori di appartenenza di almeno 20 anni;

d) maturazione di 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari

In alternativa, la RITA è riconosciuta ai lavoratori con i seguenti requisiti:

a) cessazione dell’attività lavorativa;

b) inoccupazione, successiva alla cessazione dell’attività lavorativa, per un periodo di tempo superiore a 24 mesi;

c) raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 10 anni successivi al compimento del termine precedente di cui alla lettera b);

d) maturazione di 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari.

Come scegliere i due fondi pensione a cui aderire?

Vediamo ora cosa valutare prima di aprire due fondi pensione:

  • Definisci i tuoi Obiettivi di Pensionamento: Prima di scegliere, è importante avere chiari i tuoi obiettivi. Stai cercando di massimizzare i rendimenti a lungo termine, proteggere il capitale o avere accesso anticipato ai fondi? Due fondi ti consentono di allocare risorse in modo differente: uno può essere più orientato alla crescita e l’altro alla sicurezza.
  • Diversificazione del Rischio: Ogni fondo pensione offre diverse linee di gestione, da quelle più conservative a quelle più aggressive. Opta per due fondi con strategie di investimento complementari, per esempio uno con una linea garantita o bilanciata e l’altro con una linea più dinamica. Ciò ti permette di bilanciare i rendimenti e ridurre il rischio complessivo.
  • Confronta i Costi di Gestione: I costi di gestione dei fondi possono variare notevolmente e incidere sui rendimenti a lungo termine. Se ne hai la possibilità, scegli un fondo pensione di categoria e affiancalo ad un fondo pensione aperto con costi competitivi.
  • Considera l’Assegnazione del TFR: Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) può essere destinato solo a uno dei fondi pensione. Di solito conviene assegnare il TFR a un fondo più conservativo, mentre i contributi volontari possono essere versati in un fondo più orientato alla crescita.
  • Considera la Possibilità di Fusione in Fase di Pensionamento: Quando arrivi alla pensione, puoi decidere di trasferire il capitale di un fondo nell’altro per aumentare l’importo della rendita mensile. Scegli fondi che permettano questa opzione, rispettando i requisiti di tempo per il trasferimento.

Ti lascio alcuni nostri articoli su fondi pensione di categoria e fondi pensione aperti:

Quando e perché conviene avere due fondi pensione? Conclusioni

Cerchiamo ora di riassumere i punti principali riguardo se conviene avere due fondi pensione.

È possibile aderire contemporaneamente a due fondi pensione. 

Questa scelta può essere motivata da diverse esigenze, principalmente per ottenere la prestazione finale in forma di capitale al 100%. 

Infatti, la normativa prevede che sia possibile richiedere l’intero capitale accumulato se, convertendo il 70% della posizione individuale, si ottiene una rendita annua inferiore al 50% dell’assegno sociale pari a 3.473,66€ nel 2024.

Avere due fondi pensione separati può facilitare il raggiungimento di questa condizione, poiché i montanti non si cumulano ai fini di questo calcolo.

Tuttavia, è importante considerare che il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) può essere destinato a un solo fondo pensione. Pertanto, se si decide di aderire a due fondi, il TFR potrà essere conferito solo a uno di essi, mentre l’altro sarà alimentato esclusivamente da contributi volontari.

Inoltre, la deducibilità fiscale dei contributi versati ai fondi pensione ha un limite massimo annuale di 5.164,57 euro, indipendentemente dal numero di fondi a cui si aderisce. Questo significa che, anche con due fondi pensione, il tetto massimo di deduzione rimane invariato. 

Infine, è possibile trasferire le somme accumulate da un fondo pensione a un altro, rispettando il vincolo temporale che prevede un periodo minimo di permanenza di due anni nel fondo prima di poter effettuare il trasferimento.

Concludendo, se la tua intenzione futura per quando arriverai alla pensione, è quella di disporre subito del 100% capitale di ciò che hai accumulato, potrebbe avere senso muoverti per tempo e pianificare una strategia utile per aderire a più fondi pensione privati su cui non sforare mai la cifra soglia che altrimenti non ti permetterebbe di beneficiare subito del 100% in forma capitale.

Conoscere già da oggi le opzioni disponibili e i relativi requisiti è fondamentale per poter fare una scelta consapevole che miri a migliorare la tua sicurezza finanziaria dal giorno in cui sarai in pensione.

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