Come investire in dollari?
Tutti gli investitori quest’anno si sono posti questa domanda nel vedere l’euro fortemente indebolito.
Avere tutto il capitale esposto solo nella valuta locale, l’euro, non è mai stata una scelta saggia ma c’è ancora tempo per rimediare.
Infatti è possibile diminuire il rischio grazie alla diversificazione valutaria che ti permette di ridurre il rischio cambio e la svalutazione del potere di acquisto causata dall’inflazione.
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Perché il dollaro statunitense è così forte?
Diversamente da come molti pensano, il rafforzamento del dollaro non è dovuto solo alle manovre di politica monetaria che la FED ha attuato.
Infatti l’aumento dei tassi di interesse in misura più rapida e frequente rispetto alla BCE o alle altre banche centrali non è stato l’unico fattore chiave.
Per riuscire a comprendere a pieno ciò che sta succedendo bisogna fare un passo indietro.
Negli ultimi 15 anni, da dopo la crisi finanziaria globale, l’economia americana è cresciuta più velocemente rispetto agli altri paesi sviluppati.
Questa crescita ha reso possibile l’aumento della provenienza di capitali dall’estero alla ricerca di rendimenti maggiori, questo dato è visibile nei mercati azionari che hanno sovraperformato i mercati sviluppati ed emergenti.
Sempre nello stesso arco temporale, anche i differenziali dei tassi di interesse obbligazionari sono stati ridotti in maniera inferiore rispetto ad Europa e Giappone, che hanno portato perfino in territorio negativo tali rendimenti.
Tornando alla storia recente invece, le manovre di politica restrittiva imposte dagli USA per combattere l’alta inflazione hanno obbligato indirettamente le altre banche centrali ad attuare manovre ancora più restrittive.
Per esempio la BCE in Europa è stata costretta ad aumentare i tassi di interesse per combattere l’inflazione elevata spinti dalle precedenti contromisure americane.
Infine se ci spostiamo nel mercato dei capitali sono due le cose da tenere in considerazioni nel prossimo futuro:
- il mercato azionario statunitense ha un rapporto prezzo utili (P/E) superiore alle controparti europee e giapponesi quindi l’acquisto di azioni statunitensi da parte degli altri paesi occidentali è diventato più costoso nella loro valuta locale;
- i profitti societari di società statunitensi, soprattutto quelle ad alta capitalizzazione come quelle incluse nell’S&P500, vengono per circa un 30% dall’estero e di conseguenza sono espressi in altre valute. La loro conversione produrrà delle entrate inferiori visto che euro, yen o yuan si sono indeboliti nei confronti del dollaro. Allo stesso tempo le multinazionali nel resto del mondo godranno di un aumento di redditività per quella parte di utili proveniente dagli USA ed espressa in dollari.
Questi fattori col tempo porteranno ad una riallocazione del capitale e dei flussi di capitale dagli USA all’estero con il conseguente indebolimento del dollaro americano.
Per questo motivo la fine della forza del dollaro potrebbe coincidere nel momento in cui i mercati di capitali esteri cercheranno nuove opportunità di investimento su altri mercati.
Coppia EUR/USD come è andata nel 2022?
Ora cerchiamo di capire la situazione attuale attraverso i numeri.
L’Euro da inizio anno ha perso il 13% nei confronti del dollaro.
La coppia EUR/USD è passata da 1,13 a 0,98 e nel frattempo l’inflazione dell’Area Euro ha raggiunto il 10%.
L’Euro ha perso l’appellativo di “moneta forte” e si ritrova in balia sia del dollaro americano che della perdita di potere di acquisto.
Se un anno fa potevamo comprare 113 dollari con 100 euro, ora con 100 euro possiamo comprare solo 98 dollari.
Al tempo stesso l’inflazione ha portato la perdita del potere di acquisto dell’euro quindi se andiamo a fare la spesa con 100€ ad oggi possiamo comprare beni per un valore di 90€ (con un’inflazione al 10%).
In altre parole i beni costano di più quindi il nostro carrello della spesa sarà più vuoto.
Analizzando un altro indicatore si scopre come il dollaro non si è rafforzato solo nei confronti dell’euro ma anche su altre valute come la sterlina, lo yen e il dollaro canadese.
L’indice di cui parlo è il dollar index che misura la forza del dollaro nei confronti di un paniere di valute estere.
Il dollar index è passato da 96 a 113 da inizio anno segnando un +16,50%.
La soluzione al problema valutario è quella di applicare anche in questo caso la diversificazione.
I mercati finanziari ci permettono infatti di applicare la diversificazione valutaria grazie all’acquisto di azioni, obbligazioni, derivati e criptovalute che investono in asset legati al dollaro americano.
Andiamo con ordine e analizziamo singolarmente come investire in dollari.
Come investire in dollari
ETF azionari o azioni USA
Il modo più semplice per esporsi al dollaro è quello di comprare ETF azionari o azioni americane e quindi di investire nell’equity USA.
Investendo negli indici di mercato americano come lo S&P 500 o il Nasdaq 100 si comprano direttamente azioni americane quotate in dollari come Apple, Amazon, Meta, Tesla,…
L’ETF ci consente di replicare in maniera passiva l’indice di riferimento, in questo caso quelli americani, così facendo si ottiene una diversificazione a livello valutario.
Per farti un altro esempio quando investi nell’indice MSCI World che replica le azioni dei paesi sviluppati anche se lo compri in euro, perchè la transazione viene eseguita su borsa italiana, indirettamente compri dollari americani, euro, sterline, dollari canadesi e yen giapponesi.
Questo non succede se l’indice è coperto dal rischio cambio quindi presenta la dicitura Eur Hedged.
Un altro modo per esporsi al dollaro è quello di comprare azioni singole americane andando però a contrarre il rischio specifico derivante dall’acquisto della singola azienda.
ETF obbligazionari o obbligazioni USA
Come nel caso precedente gli indici obbligazionari americani ci consentono di esporci al mercato americano e il miglior modo per farlo è tramite gli ETF.
Gli ETF sui Treasury Bond investono su Titoli di Stato denominati in dollari statunitensi emessi dal tesoro americano con varie scadenze.
Anche in questo caso non devono avere la copertura dal rischio cambio.
Lo stesso vale per gli ETF sui corporate bond USA che investono nelle obbligazioni societarie americane con vari rischi di crediti.
Oltre agli ETF esistono anche le obbligazioni singole sia esse government bond o corporate bond.
Nel primo caso il rischio emittente ricade sul Tesoro Americano mentre nel secondo caso sulla singola impresa che emette il debito.
ETC valutari long sul dollaro
Una terza soluzione su come investire in dollari è tramite gli ETC.
Gli ETC valutari permettono di esporci direttamente su un valuta di riferimento riflettendo il rendimento in una posizione in contratti forward rinnovati su base giornaliera.
In pratica l’ETC ha come sottostante dei derivati che seguono l’andamento di una coppia monetaria.
Per investire in dollari dobbiamo utilizzare delle coppie che vanno long sul dollaro e short su altre valute come l’euro o la sterlina.
La dicitura in questo caso è per esempio Long USD Short EUR oppure Long USD Short GBP.
Nel primo caso:
- se la coppia EUR/USD scende si ottiene un profitto
- se la coppia EUR/USD sale si ottiene una perdita
Il ragionamento è il medesimo con la coppia GBP/USD.
Gli ETC consentono anche di andare a leva sulle valute ma questo va oltre la diversificazione valutaria.
Investendo a leva andiamo a scommettere su un rialzo o su un ribasso di una moneta a livello esponenziale aumentando sia la possibilità di rendimento ma anche il rischio correlato quindi non è propriamente in linea con la finalità di diversificazione.
Stablecoin USD
Le criptovalute e più correttamente le stablecoin ci permettono di investire facilmente in altre valute.
Le stablecoin sono valute digitali basate sulla blockchain, il cui valore è ancorato a quello di un altro asset in rapporto 1:1.
Le stablecoin più scambiate sono correlate al dollaro americano, quindi 1 dollaro in stablecoin corrisponde ad 1 dollaro in valuta fiat.
I token ancorati al dollaro più capitalizzati sono quelli collateralizzati il cui sottostante è un asset finanziario e per questo sono definiti asset off-chain.
Per esempio un emittente con 100 milioni di stablecoin circolanti deve garantire 100 milioni di dollari.
Le garanzie tramite valuta fiat devono essere depositate presso un emittente centrale o un’istituzione finanziaria e devono essere proporzionate al numero di token stablecoin in circolazione, rendendole di fatto centralizzate anche se basate su blockchain.
Gli asset maggiormente utilizzati come garanzia sono cash, titoli di stato americani, commercial paper e certificati di deposito.
Come capisco se devo investire in dollari?
Se vuoi capire se il tuo portafoglio di investimento è correttamente diversificato a livello valutario prenota il check up di portafoglio.
Saprò dirti se i tuoi investimenti sono correttamente diversificati o se hanno bisogno di essere modificati.
Ti dirò anche quale è lo strumento finanziario per esporsi al dollaro più adatto alle tue esigenze grazie ad un’attenta analisi di asset allocation.
Non fare l’errore della maggior parte degli investitori, non sottovalutare la diversificazione per valuta.