Si parla molto spesso dell’importanza di aderire alla previdenza complementare il prima possibile. Molte volte si analizzano esclusivamente i rendimenti e i vantaggi fiscali del fondo pensione.
Pochi sanno cosa avviene al momento del pensionamento e come si riceve il montante accumulato.
Rimani fino alla fine dell’articolo perché ti spiegherò tutte le modalità di fruizione della pensione complementare, sotto forma di rendita o di capitale.
Ti mostrerò che alcune volte non vi è possibilità di scelta al momento del pensionamento, ma che l’unico modo per deciderlo è pensarci anticipatamente.
Indice dei contenuti
Introduzione
Prima di iniziare vorrei ricordarti il consiglio più importante: aprire un fondo pensione a prescindere dall’età che si ha e dall’attività lavorativa svolta.
Questo perché prima si apre e maggiore sarà la permanenza all’interno della previdenza complementare e minore sarà la tassazione al momento del pensionamento.
I dati riguardanti l’adesione ai fondi pensione sono ancora scoraggianti, dal momento che meno del 50% della forza lavoro è iscritto alla previdenza complementare e pochi di questi versano attivamente capitali al loro interno.
Un numero decisamente troppo basso.
Cosa accade quando vai in pensione?
Andiamo a vedere cosa accade al momento del pensionamento.
Al momento del pensionamento avrai accumulato un determinato montante nel fondo pensione, che è il risultato del conferimento del TFR, dei contributi volontari, o di entrambi. Questo montante dovrà andare ad integrare la tua pensione pubblica.
Ora avrai la possibilità di scegliere tre modi di erogazione del montante accumulato:
- Ottenere fino al 50% subito e il resto sotto forma di rendita.
- Avere tutto sotto forma di rendita.
- Percepire tutto il montante subito.
Spesso questa ultima modalità è la più richiesta, ma non sempre è possibile.
Molti dei miei clienti credono che si possa ottenere sempre il capitale per intero, ma in seguito ti mostrerò che le cose sono un po’ diverse.
Tre modi per ottenere il montante
Il primo modo di beneficiare del montante è sicuramente uno dei più facili da comprendere, dal momento che ottenere il 50% sotto forma di capitale e il resto sotto forma di rendita è sempre possibile.
Anche scegliere di ottenere tutto per intero sotto forma di rendita è una strada facilmente percorribile e successivamente ti mostrerò le diverse tipologie di rendita che puoi usare.
Il terzo modo è sicuramente quello più complesso, dal momento che, pur sembrando banale, ci sono delle condizioni particolari che ne limitano l’utilizzo.
In particolare, la normativa dice che: “la prestazione può essere percepita dall’iscritto interamente sotto forma di capitale solo se la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70% del montante finale sia inferiore al 50% dell’assegno sociale“, che nel 2024 risulta essere pari a 534,41 euro mensili (dunque l’importo di riferimento è pari a 267,20 euro)”.
Per semplificare:
- Si prende l’intera posizione maturata e si calcola il 70%.
- Si converte questo 70% in una rendita mensile. Ti ricordo che il coefficiente di conversione dipende dall’età di pensionamento e dal sesso, e comunque viene aggiornato ogni due anni.
- Se la rendita mensile è inferiore a 267,20 euro (50% dell’assegno sociale del 2024), allora è possibile ottenere il 100% del capitale in fase di prestazione.
Esempio
Ti faccio un semplice esempio numerico per una migliore comprensione.
Poniamo il caso di un lavoratore che arriva all’età pensionabile di 67 anni e desidera percepire il montante accumulato nel fondo pensione tutto sotto forma di capitale.
Applicando i calcoli che ti ho detto in precedenza, la soglia al di sotto della quale potrà percepire tutto l’importo subito sarà di 96.000 euro per gli uomini e 111.000 euro per le donne.
È facilmente intuibile che la problematica di riuscire ad ottenere il montante sotto forma di capitale riguarda solo chi ha maturato un montante consistente e che quindi abbia guadagnato cifre importanti nel corso dell’attività lavorativa.
Se volessi una rendita?
Se invece tu volessi ricevere una rendita dal tuo montante, esistono diverse tipologie di rendita che puoi scegliere.
La scelta della rendita viene spesso ignorata sia da chi stipula sia da chi propone il fondo pensione ma in realtà è di fondamentale importanza perché la rendita deve seguire i tuoi obiettivi.
Esistono 6 tipologie di rendita.
Rendita vitalizia
La più classica delle rendite.
Il montante viene trasformato in rendita secondo il coefficiente di trasformazione (aggiornato ogni due anni). Si percepisce al momento del pensionamento e non viene ereditata dagli eredi.
In caso di morte prematura avrai perso tutto il capitale maturato e non goduto sotto forma di rendita, dal momento che nessun altro continuerà a percepire la rendita.
Rendita vitalizia reversibile
Il concetto di rendita vitalizia reversibile si riferisce a una forma di rendita associata a una polizza vita.
In caso di decesso dell’assicurato, la rendita viene trasferita a un beneficiario precedentemente designato.
Tale beneficiario ha il diritto di percepire la rendita che viene erogata in rate periodiche, fino al momento del suo decesso.
La flessibilità della reversibilità varia, poiché il beneficiario ha la possibilità di ricevere una percentuale della rendita percepita dall’assicurato (non inferiore al 50%) o la stessa entità della rendita.
Una volta stipulato il contratto, non è consentito modificare il beneficiario designato, neanche in caso di decesso anticipato rispetto all’assicurato. Questa restrizione è dovuta al fatto che la prestazione erogata è calcolata tenendo conto delle caratteristiche del beneficiario, ovvero età e sesso.
Nello specifico, se il beneficiario è più giovane, la rata della rendita sarà più bassa, poiché dovrà essere erogata per un periodo di tempo più lungo.
Inoltre, nel caso di reversibilità della rendita a favore di una donna, la rata sarà inferiore, poiché le donne hanno una speranza di vita più lunga rispetto agli uomini.
Rendita certa temporanea (per “x” anni) e poi vitalizia
Con questa tipologia di rendita, il pensionato si assicura un tot di anni di rendita che vengono pagati a prescindere dal fatto che lui sia in vita o meno. Poniamo il caso che la rendita garantita sia per 10 anni.
Se lui rimane in vita per tutti i dieci anni, questa rendita viene percepita per intero dal pensionato.
In caso di morte prematura invece, la rendita viene pagata agli eredi designati per gli anni che corrispondono alla differenza tra i 10 anni pattuiti e gli anni in cui il pensionato ha beneficiato della rendita.
Se il pensionato vive oltre questi anni, la rendita viene corrisposta in modalità vitalizia, percepibile solo ed esclusivamente dal pensionato finché rimane in vita.
Rendita differita
Con questa tipologia di rendita, il pensionato sceglie un’età dalla quale iniziare a percepire la rendita vitalizia. Questa età è successiva all’età pensionabile.
Rendita molto meno diffusa, in quanto generalmente la rendita viene percepita al momento del pensionamento.
Rendita controassicurata
Prima di parlare della rendita controassicurata, è opportuno fare una premessa. Consideriamo un’età pensionabile di 65 anni e un’aspettativa di vita di 85 anni.
Il capitale accumulato dal pensionato verrà trasformato in rendita attraverso un coefficiente di trasformazione.
L’intero montante rivalutato e trasformato in rendita è studiato per coprire 20 anni, ovvero il tempo necessario per arrivare dall’età pensionabile all’aspettativa di vita.
Se il pensionato vive oltre tale età, otterrà sotto forma di rendita più di quanto ha versato nel fondo pensione.
Se vivrà meno anni, otterrà una rendita complessiva inferiore al montante rivalutato, ovvero otterrà meno di quello che ha versato. Su quest’ultimo punto, la rendita controassicurata interviene a garanzia dei beneficiari o degli eredi.
Ciò vuol dire che, se il pensionato muore prima degli 85 anni, i beneficiari otterranno la differenza, cioè il capitale restante nel fondo pensione.
Avranno un capitale che sarà pari alla differenza tra l’importo maturato trasformato in rendita e la somma delle rate di rendita già erogate fino alla data del decesso.
Rendita con maggiorazione LTC (Long Term Care)
Con questa rendita l’importo viene raddoppiato in caso di non autosufficienza, determinata in base all’incapacità di svolgere azioni giornaliere come mangiare, vestirsi, ecc.
Rendita vs Capitale
Ma quindi, è meglio scegliere di ricevere il montante per intero o una rendita? A livello di convenienza puramente economica, dare una risposta è impossibile perché bisognerebbe conoscere in anticipo l’aspettativa di vita del pensionato.
Perché, se il pensionato dovesse vivere meno dell’età pensionabile, sarebbe più conveniente ricevere per intero il montante, così da non perdere i versamenti effettuati.
Nel caso in cui dovesse vivere più dell’aspettativa di vita, allora sarebbe più conveniente la rendita, perché percepirebbe un montante complessivo maggiore dei versamenti effettuati.
Quindi la risposta corretta è che la convenienza dipende esclusivamente dagli obiettivi del pensionato. Nel caso in cui abbia bisogno di una cifra per intero per effettuare un acquisto, allora avrà convenienza ad avere il montante per intero e non sotto forma di rendita.
Oltre questo obiettivo, non c’è una miglior convenienza nello scegliere il capitale o la rendita ma piuttosto scegliere la tipologia di rendita adeguata ai propri obiettivi.
Conclusione
Una delle cose più importanti in un fondo pensione è spesso la scelta della modalità di fruizione del montante accumulato e quasi mai gli aderenti vengono informati di questa tipologia di scelta.
Abbiamo visto come è possibile percepire il 100% del montante subito e come scegliere la tipologia migliore di rendita.
La scelta della tipologia del fondo pensione, della modalità di fruizione del montante accumulato e quindi della tipologia di rendita dipende strettamente anche dagli investimenti che il cliente ha in essere.
Per esempio, è inutile stipulare una rendita con maggiorazione Long Term Care se si ha già autonomamente una polizza LTC.
Per tutte queste ragioni può esserti utile una consulenza che tenga conto anche dell’aspetto previdenziale e non solo di quello finanziario.
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