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Risarcimento perdite da investimenti bancari | Contestazione banca, ACF e azione legale

Se hai subito perdite su investimenti, derivati (IRS/SWAP), trading online o su conti correnti affidati, può essere possibile contestare condotte e inadempienze dell’intermediario e avviare un percorso di recupero.

Qui si va oltre le “sensazioni”: si lavora su documenti, regole, calcoli e responsabilità.

* Informazioni a scopo divulgativo: ogni valutazione dipende dal singolo caso e dalla documentazione disponibile. Nessun risultato è garantito.

In pratica: cosa ottieni

  • Screening iniziale della tua posizione: capire se esistono presupposti tecnici/legali.
  • Quantificazione delle somme potenzialmente contestabili (dove applicabile).
  • Strategia: negoziazione, ACF/ADR, o azione giudiziale (in base al caso).
  • Modello “a risultato” in molti casi: valutazione della sostenibilità economica e possibile assenza di anticipo.

Quando una perdita non è solo “mercato”.
In presenza di violazioni su informativa, adeguatezza/appropriatezza, costi impliciti, conflitti di interesse, o condizioni bancarie illegittime, può aprirsi una via di contestazione.

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Perché il recupero delle perdite può essere possibile

Molti risparmiatori scoprono troppo tardi un punto semplice: non tutte le perdite sono “sfortuna”. In vari casi, la perdita economica deriva (anche) da violazioni di regole di comportamento e obblighi informativi dell’intermediario.

Obblighi tipici di banche e intermediari (in sintesi)

La banca deve mettere il cliente nelle condizioni di effettuare scelte consapevoli e coerenti con il profilo: trasparenza sui costi e sulle caratteristiche del prodotto, correttezza nella presentazione dei rischi, valutazione di adeguatezza/appropriatezza, gestione dei conflitti di interesse e tracciabilità del processo. Quando questi elementi mancano o sono gestiti in modo carente, la contestazione può avere fondamento.

Giurisprudenza (esempio): come riportato nel testo che utilizzi, “Come sancito infatti anche dalla Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 35789 del 6 dicembre 2022, qualora le negligenze della banca comportino danni economici agli investitori, questi hanno diritto al giusto risarcimento”.
* Il riferimento è inserito come contesto informativo: l’applicabilità va sempre verificata sul singolo caso e sulla documentazione.

Il punto non è “fare causa”. Il punto è capire se, nei tuoi documenti, esistono elementi che rendono la perdita contestabile e se esiste una strategia efficace (negoziale, arbitrale o giudiziale) per tentare un recupero.

Quali situazioni gestiamo

Qui sotto trovi le principali aree: ciascuna ha regole, documenti e criticità tipiche. Più la tua situazione è documentata, più è possibile impostare una valutazione tecnica seria.

Perdite da investimenti

Azioni, obbligazioni, fondi, gestioni patrimoniali, polizze unit/index linked, certificates: quando il prodotto è stato presentato come “adatto” senza una corretta rappresentazione di rischi, costi e scenari, o quando la profilazione risulta incoerente, può aprirsi un percorso di contestazione.

Perdite da derivati (IRS / SWAP)

Contratti derivati spesso venduti come “copertura” ma gravati da costi impliciti e strutture sbilanciate: una corretta analisi richiede verifiche su valore iniziale, flussi, mark-to-market, informative e parametri contrattuali.

Interessi e commissioni illegittime su conti affidati

Anatocismo, usura, CMS, oneri non pattuiti, condizioni indeterminate: tramite ricalcoli e analisi documentale si può verificare se vi siano somme contestabili e recuperabili.

Perdite da trading online

CFD, opzioni e operatività ad alto rischio: in alcuni casi emergono carenze su informativa, profilazione, appropriatezza e gestione dell’operatività. La valutazione dipende dalla piattaforma e dalla giurisdizione.

Azioni collettive e contenziosi di gruppo

Quando molte posizioni hanno caratteristiche comuni (informative scorrette, violazioni di trasparenza, cartelli), l’azione coordinata può ridurre costi e aumentare forza negoziale, preservando la specificità del singolo caso.

Litigation funding per aziende

Finanziamento del contenzioso: mediazione, contributo unificato, CTU, perizie e legali. In caso di esito positivo, la remunerazione avviene a risultato; in caso contrario, l’azienda non anticipa costi (se accettata la pratica).

Blacklist titoli in perdita e società attenzionate

Negli ultimi anni numerosi risparmiatori hanno registrato perdite importanti su titoli di società entrate in situazioni critiche, sospese, delistate o oggetto di richieste informative. In questi casi il tema non è solo “il titolo è sceso”, ma come quel titolo è stato proposto, con quale profilo e con quale informativa.

In presenza di strumenti fortemente rischiosi, complessi o illiquidi, è spesso decisiva la verifica di: profilazione MiFID, adeguatezza/appropriatezza, informativa precontrattuale e in corso di rapporto, costi impliciti, motivazioni della raccomandazione e tracciabilità del processo.

Obiettivo della valutazione: capire se esistono presupposti per contestare l’intermediario che ha collocato o raccomandato lo strumento, e stimare l’ordine di grandezza delle somme potenzialmente recuperabili (quando tecnicamente e giuridicamente sostenibile).

Esempi di casistiche frequenti (non esaustivo)

Azioni e bond con crolli/delistaggi • strumenti complessi con costi impliciti • fondi con struttura “a strati” (fondi di fondi) • polizze unit/index linked con costi elevati e vincoli • certificates collocati a condizioni sfavorevoli.

Nota: non serve che il tuo caso rientri in un elenco “predefinito”. Conta la documentazione e la ricostruzione corretta dei fatti.

Strumenti: negoziazione, ACF (arbitrato Consob) e azione giudiziale

A seconda del caso, la strategia può prevedere diversi canali. In molti percorsi si parte da una fase tecnica (perizia), poi si tenta una soluzione negoziale e, se necessario, si valuta l’opzione più adatta.

Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF)

In presenza di presupposti, l’ACF può rappresentare una via strutturata per le controversie tra investitori retail e intermediari, con procedure e requisiti specifici. La scelta dipende dal tipo di rapporto, dalla qualifica del soggetto e dalla documentazione.

Perizia tecnica + trattativa + contenzioso

La perizia consente di trasformare “opinioni” in elementi misurabili: calcoli, evidenze, violazioni contestabili. Da lì si valuta: trattativa stragiudiziale, mediazione/ADR, arbitrato o causa, in base a tempi, costi e probabilità.

* La scelta dello strumento dipende da requisiti di ammissibilità, termini e caratteristiche della posizione. Non è una consulenza legale: serve analisi sul caso.

Come funziona il percorso

Un processo serio ha fasi chiare: prima si verifica se ha senso muoversi, poi si decide come. L’obiettivo è ridurre sprechi di tempo e azioni “di pancia”.

1) Valutazione preliminare (gratuita)

Raccogliamo le informazioni essenziali e verifichiamo se esistono presupposti tecnici e legali. Se mancano dati critici, ti diciamo cosa serve e perché.

2) Perizia tecnica e legale

Ricostruzione dei fatti e dei documenti: calcoli, incongruenze, violazioni contestabili, quantificazione (dove possibile). È qui che si decide se il caso è “solido” o no.

3) Trattativa / ACF / contenzioso

Strategia operativa: negoziazione con l’intermediario, percorso ACF quando applicabile, o azione giudiziale se coerente con il caso.

Zero anticipo (quando il caso lo consente)

In molte situazioni è possibile valutare un modello “a risultato”: nessun costo anticipato e compenso solo a rimborso ottenuto. La fattibilità dipende dalla solidità della pratica e dalla sostenibilità economica del percorso.

* Nessuna formula elimina l’incertezza: riduce l’esborso iniziale, ma non trasforma un caso debole in un caso forte.

Documenti utili (più ne hai, meglio è)

Per investimenti: contratti, questionario MiFID, rendiconti, note informative, estratti conto, eseguiti, comunicazioni della banca.

Per conti affidati: estratti scalari, contratti di affidamento/apertura, condizioni economiche, competenze.

Per derivati: conferme operative, contratto quadro, flussi, prospetti, mark-to-market, corrispondenza.

Se non hai tutto, si può partire lo stesso?

Sì, spesso si parte con ciò che hai. La valutazione preliminare serve anche a capire quali “pezzi” mancano. In molti percorsi è possibile richiedere integrazioni documentali e ricostruzioni, ma la solidità finale dipende dai fatti e dagli atti disponibili.

Suggerimento pratico: non “riassumere a voce”. Carica ciò che hai. La carta conta più delle parole.

Domande frequenti

È garantito che recupererò le perdite?

No. Nessun professionista serio lo garantisce. Si può invece valutare se esistono presupposti tecnici e legali e impostare una strategia coerente. La probabilità dipende da documenti, fatti, controparte, tempi e scelte procedurali.

Qual è la differenza tra perdita “di mercato” e perdita contestabile?

La perdita di mercato è legata alla normale volatilità degli strumenti. La perdita contestabile, invece, può emergere quando vi sono violazioni di obblighi informativi, profilazione incoerente, costi impliciti non chiariti, conflitti di interesse, o condizioni illegittime in rapporti bancari (es. conti affidati).

Quanto tempo ci vuole?

Dipende dalla complessità. Una trattativa può chiudersi in tempi più brevi; ACF e contenziosi giudiziali possono richiedere più tempo. L’obiettivo della fase preliminare è anche stimare la strada più efficiente.

Posso contestare anche perdite “vecchie”?

A volte sì, ma esistono termini e limiti variabili in base al tipo di azione e alla natura del rapporto. Per questo la prima analisi serve anche a verificare profili temporali e praticabilità.

Che ruolo ha l’ACF (arbitrato Consob)?

L’ACF è uno strumento rilevante in molte controversie tra investitori retail e intermediari. Non è sempre applicabile: dipende dal caso, dall’ammissibilità e dalla corretta impostazione della contestazione.

“Zero costi anticipati” significa che non pago mai?

Significa che, quando la pratica viene accettata con quel modello, non anticipi i costi e il compenso è legato a un esito positivo. Ma l’accesso a questa formula dipende dalla solidità e sostenibilità del caso.

Nota importante (trasparenza)

Le informazioni presenti in questa pagina hanno finalità esclusivamente divulgative e non costituiscono consulenza legale o invito ad intraprendere azioni. Ogni valutazione dipende dal caso concreto, dalla documentazione e dai requisiti di procedibilità/ammissibilità degli strumenti utilizzati. Non vengono promessi risultati. Prima di agire è necessaria un’analisi specifica.

Richiedi la valutazione preliminare

Compila il form qui sotto: descrivi in modo sintetico la situazione e carica (se possibile) la documentazione principale. Verrai ricontattato per l’analisi preliminare.

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