Nel contesto finanziario italiano, aprire una SIM – Società di Intermediazione Mobiliare – rappresenta una delle forme più strutturate e regolamentate per svolgere attività di investimento per conto terzi. Ma cosa fa realmente una SIM? E come si può avviare nel rispetto delle normative vigenti?
Cos’è una SIM (Società di Intermediazione Mobiliare)
Una SIM, acronimo di Società di Intermediazione Mobiliare, è una società per azioni con sede legale e direzione generale in Italia, autorizzata a svolgere servizi di investimento. Si tratta di una figura professionale regolamentata, diversa dalle banche e dagli altri intermediari finanziari, nata ufficialmente con la Legge n. 1 del 1991 che ha rivoluzionato il panorama dell’intermediazione mobiliare in Italia, sostituendo i tradizionali agenti di cambio.
Le SIM rappresentano oggi uno degli attori centrali del mercato finanziario italiano e sono iscritte in un apposito Albo tenuto dalla Consob, che ne certifica l’autorizzazione e ne indica le attività permesse.
Di cosa si occupa una SIM, in pratica?
Le SIM offrono servizi di investimento a clienti retail, professionali o istituzionali, come:
- Negoziazione per conto proprio (es. trading diretto su mercati finanziari)
- Esecuzione di ordini per conto dei clienti
- Collocamento di strumenti finanziari, con o senza impegno irrevocabile
- Gestione di portafogli su mandato
- Ricezione e trasmissione ordini
- Consulenza in materia di investimenti
- Gestione di sistemi multilaterali di negoziazione (MTF)
In funzione delle attività autorizzate, le SIM possono detenere o meno titoli e liquidità dei clienti. Questa scelta ha un impatto importante su:
- il profilo di rischio operativo e finanziario della SIM
- i requisiti patrimoniali minimi imposti da Banca d’Italia
- il tipo di autorizzazione richiesta
Chi vigila sulle SIM?
La regolamentazione è molto rigorosa:
- Consob si occupa della trasparenza e della correttezza verso il cliente finale
- Banca d’Italia vigila su stabilità, adeguatezza patrimoniale e governance interna
Entrambe le autorità esaminano la composizione societaria, i requisiti di onorabilità e professionalità degli esponenti aziendali, e la solidità del business plan.
Come aprire una SIM: requisiti, capitale e procedura
Per avviare una SIM in Italia è necessaria un’autorizzazione da parte della Consob, rilasciata previo parere della Banca d’Italia, entro sei mesi dalla presentazione della domanda completa. I requisiti fondamentali sono stabiliti dal Testo Unico della Finanza (TUF) e dal D.Lgs. 58/98.
Ecco i principali passaggi e requisiti:
Requisiti strutturali e formali:
- La società deve avere forma di S.p.A. (società per azioni).
- La denominazione sociale deve contenere la dicitura “società di intermediazione mobiliare” (SIM).
- La sede legale e la direzione generale devono trovarsi sul territorio italiano.
- Dev’essere presentato uno statuto, un atto costitutivo e un programma d’attività iniziale (ti possiamo aiutare noi a realizzarlo), che illustri:
- i servizi di investimento che si intendono offrire,
- le procedure organizzative e operative adottate,
- l’eventuale affidamento di funzioni operative a terzi.
- È richiesta una relazione dettagliata sulla struttura organizzativa.
Requisiti soggettivi:
- I componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo devono possedere requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza.
- Anche i titolari di partecipazioni rilevanti devono possedere requisiti di onorabilità.
- Il gruppo societario (se presente) non deve ostacolare l’esercizio della vigilanza da parte delle autorità.
Requisiti patrimoniali: capitale minimo richiesto
La soglia di capitale varia in base al tipo di attività svolta:
- 120.000 euro per SIM che prestano esclusivamente il servizio di consulenza in materia di investimenti, senza detenzione di strumenti finanziari o liquidità e senza assunzione di rischi.
- 385.000 euro per SIM che svolgono, anche congiuntamente, i servizi di collocamento senza assunzione a fermo, gestione di portafogli, ricezione e trasmissione ordini, a condizione che non detengano strumenti o liquidità né assumano rischi.
- 1.000.000 euro per SIM che detengono strumenti o liquidità (anche temporaneamente), assumono rischi in proprio o prestano servizi come negoziazione per conto proprio, esecuzione ordini, collocamento con garanzia, gestione di sistemi multilaterali di negoziazione (MTF).
Lo statuto della SIM deve esplicitamente dichiarare la non detenzione di strumenti o la non assunzione di rischio per poter rientrare nelle soglie inferiori.
Quando viene rifiutata l’autorizzazione
L’autorizzazione viene negata se non sono soddisfatti i requisiti minimi oppure se non è garantita una sana e prudente gestione. La Consob valuta anche la credibilità del business plan, la struttura organizzativa e il reale interesse a esercitare correttamente l’attività di intermediazione.
Se hai intenzione di avviare una SIM o desideri una consulenza sul processo di autorizzazione, possiamo supportarti passo passo, anche nella stesura dell’istanza.
Scopri il nostro servizio dedicato: https://athenaconsulenza.it/supporto-istanza-autorizzazione-sim/